Le prime stime sul raggio e sulla composizione di Proxima b


Proxima b, l'esopianeta scoperto pochi mesi fa in orbita nella fascia abitabile attorno alla stella più vicina al nostro sistema solare, potrebbe essere ricoperto da un vasto oceano globale, secondo una nuova analisi guidata dal Marseille Astrophyics Laboratory e dalla Cornell University.
Proxima b era stato individuato tramite il metodo delle velocità radiali, che consente agli astronomi di ottenere un valore minimo della massa dell'esopianeta - circa 1,3 masse terrestri, nel caso di Proxima b. I dati indicano inoltre che il pianeta è dieci volte più vicino alla propria stella di quanto lo sia Mercurio rispetto al Sole, e si trova dunque ben all'interno della fascia di abitabilità del proprio sistema planetario.
Ciò che il metodo delle velocità radiali non è in grado di rivelare, invece, è il raggio del pianeta, che può essere ottenuto tramite metodi alternativi - ad esempio, la tecnica dei transiti. Senza informazioni sul raggio di un pianeta, gli astronomi non possono calcolarne la densità e dedurne la composizione.
Un team franco-americano ha usato i dati già a disposizione su Proxima b per simulare il comportamento dei materiali che potrebbero costituire questo lontano e affascinante mondo. Modellando la struttura interna di Proxima b a partire da vari presupposti (tra cui la sua potenziale abitabilità e la presenza di materiali simili a quelli che erano a disposizione dei pianeti nascenti nel giovane sistema solare), gli scienziati hanno esplorato una serie di possibili composizioni e, in ciascun caso, hanno ottenuto un valore diverso per il raggio del pianeta.
Il risultato? Il raggio di Proxima b potrebbe essere compreso tra 5990 e 8920 chilometri (ovvero 0,94 e 1,40 raggi terrestri, rispettivamente). Il valore minimo è indicativo di un mondo molto denso, con un cuore di metallo che costituisce il 65% dell'intero pianeta in termini di massa, avvolto da un mantello di silicati. Il confine tra questi due strati sarebbe situato a 1500 chilometri di profondità. Nel caso diametralmente opposto - quello di un raggio pari a 8920 chilometri, il limite superiore - Proxima b sarebbe costituito per il 50% da roccia e per il 50% da acqua, con un oceano di portata globale. A circa 200 chilometri di profondità, la pressione sarebbe tale da trasformare l'acqua liquida in ghiaccio fino alla regione di interfaccia con il mantello, 2900 chilometri più in basso. In entrambi i casi, gli scienziati propongono l'esistenza di un tenue involucro gassoso. Naturalmente, questi due casi rappresentano gli estremi di uno spettro di possibili raggi, e la soluzione si nasconde probabilmente a metà strada tra i due.
Il prossimo passo sarà determinare la quantità di elementi pesanti (magnesio, ferro, silicio) in Proxima Centauri in modo da scartare possibili scenari e determinare con maggior precisione il diametro di Proxima b.
Le prime stime sul raggio e sulla composizione di Proxima b Le prime stime sul raggio e sulla composizione di Proxima b Reviewed by Pietro Capuozzo on 26.10.16 Rating: 5
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