L'ultima sequenza scientifica di Rosetta


Nonostante manchino meno di due giorni alla fine della sua missione, la sonda europea Rosetta è più attiva che mai in orbita attorno alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. Oggi, l'Agenzia Spaziale Europa ha diffuso i dettagli sulla sua ultima sequenza scientifica - quella relativa alla sua discesa finale verso il nucleo.
Uno degli strumenti scientifici più attivi sarà la fotocamera OSIRIS, che userà entrambi i suoi occhi robotici per fotografare il nucleo da distanze molto ridotte. L'ultima campagna osservativa di OSIRIS inizierà subito dopo la manovra finale di Rosetta, ovvero circa 19 km al di sopra del lobo maggiore. Calandosi verso il polo opposto, OSIRIS tenterà di fotografare le pareti degli abissi che costellano la regione Ma'at. Le pareti, infatti, sembrerebbero essere formate da strutture larghe qualche metro che potrebbero essere i resti dei cometesimi - gli oggetti che, fondendosi in un unico corpo, formarono la cometa.
In modo da ottenere il maggior numero possibile di immagini, le foto di OSIRIS saranno notevolmente compresse, fino a 20 volte più del normale. Inoltre, la loro risoluzione sarà abbassata da 2048 x 2048 pixel fino a 480 x 480 e 1000 x 1000 pixel. Durante la fase di discesa, OSIRIS trasmetterà 147 MB di dati, pari al 75% del totale.
Avvicinandosi al nucleo, la qualità delle immagini potrebbe diminuire. La fotocamera a campo ristretto (NAC), ad esempio, non è stata progettata per mettere a fuoco la superficie a meno di un chilometro di quota, mentre la fotocamera grandangolare WAC perderà la messa a fuoco a 200-300 metri di altitudine. Alcune delle immagini scattate durante la discesa di Rosetta saranno rese pubbliche quasi in tempo reale.
Lo strumento ROSINA misurerà la densità e la composizione della chioma atmosferica, permettendo agli scienziati di studiare lo strato di Knudsen, ovvero la regione di interfaccia in cui avviene la sublimazione dei ghiacci del nucleo. MIRO aggiungerà preziosi dettagli al quadro di ROSINA attraverso la misurazione della temperatura superficiale.
Il rilevatore GIADA misurerà la densità delle polveri e l'accelerazione dei granelli espulsi dal nucleo. I sensori dello strumento RPC, invece, sonderanno l'ambiente di plasma e le particelle più piccole che avvolgono il nucleo, consentendo agli scienziati di mappare l'interazione tra il vento solare e la superficie della cometa.
Lo strumento Alice effettuerà misurazioni spettrali nell'ultravioletto della superficie. L'esperimento RSI, infine, monitorerà l'intensità del campo gravitazionale in prossimità della superficie.
Altre informazioni verranno trasmesse dalla fotocamera di navigazione. Poco dopo l'ultima manovra, la NAVCAM scatterà cinque immagini, che permetteranno agli ingegneri di ridurre l'incertezza nella finestra di atterraggio da ± 20 a ± 2 minuti.
Gli ingegneri prevedono che gli ultimi dati raccolti da Rosetta saranno trasmessi tra 20 e 5 metri di altitudine, ovvero attimi prima dell'impatto. In totale, la sequenza scientifica prevede la trasmissione di circa 195 MB di dati scientifici. Gli strumenti MIDAS, COSIMA e VIRTIS non verranno utilizzati durante le ultime ore della missione.

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L'ultima sequenza scientifica di Rosetta L'ultima sequenza scientifica di Rosetta Reviewed by Pietro Capuozzo on 28.9.16 Rating: 5
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