Curiosity esplora le prime dune attive su un altro pianeta

In queste settimane, il rover americano Curiosity sta effettuando le prime analisi in situ di una duna attiva sulla superficie di un mondo alieno. Protagonista delle analisi di Curiosity è la duna Namib nel campo delle Bagnold Dunes, lungo le pendici nord-occidentali del monte Sharp al centro del cratere marziano Gale.

Un'immagine ravvicinata dei granelli di sabbia marziani. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Il rover , che nelle ultime settimane è stato rallentato da una serie di piccoli intoppi di natura tecnica - nulla di serio, per fortuna - ha raggiunto la duna a inizio Dicembre 2015, intorno al Sol 1187 di missione.

Le immagini orbitali, in particolare quelle scattate dal potente occhio robotico HiRISE della sonda americana Mars Reconnaissance Orbiter, mostrano che queste nubi si spostano di circa un metro ogni anno terrestre. Nonostante Curiosity non abbia ancora osservato alcun movimento, le sue fotocamere hanno subito individuato un gran numero di punti in cui si sono probabilmente verificate attività di recente. Inoltre, gli scienziati ritengono che queste dune siano attive soprattutto in estate. Attualmente, nell'emisfero meridionale del Pianeta Rosso, dove si trova Curiosity, è fine autunno.

Le Bagnold Dunes. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS

Le immagini di Curiosity ritraggono il ripido versante sottovento della duna, plasmato dai frequenti distacchi di masse sabbiose. Il versante sopravento è invece caratterizzato da una serie di increspature ondulate.

A differenza delle altre strutture di origine eolica esplorate in passato anche da altri rover, le Bagnold sono le prime dune vere e proprie visitate da una sonda oltre la superficie della Terra. Dal punto di vista geologico, una duna è definita dalla presenza di un versante sottovento in cui la sabbia viene protetta dalla duna stessa. È su questo versante che, a causa dell'incessante accumulo di nuovi strati, si vengono a formare piccole frane di sabbia.