LISA Pathfinder dice addio alla Terra

La sonda europea LISA Pathfinder, decollata la scorsa settimana dalla Guyana Francese, ha completato la sua sesta e ultima manovra di innalzamento dell'apogeo. Con questa manovra, la sonda si è data la spinta finale che le ha permesso di lasciare per sempre la Terra e iniziare a dirigersi verso la sua destinazione, il punto lagrangiano L1. LISA Pathfinder era stata inserita su un'orbita ellittica preliminare di 207 per 1540 km e 5.96 gradi di inclinazione dal razzo Vega. Tramite cinque manovre, la sonda ha alzato il suo apogeo a oltre 120 mila chilometri di quota. La sesta manovra, infine, l'ha portata su una traiettoria di fuga dalla Terra.

LISA Pathfinder fotografata alle 21:50 dell'8 Dicembre dalla Spagna. Image credit: Deimos/N. Sánchez-Ortiz, J. Nomen, M. Hurtado

In questi primi dieci giorni di operazioni, gli ingegneri hanno attivato anche il sistema di controllo d'assetto, il CTCM, completando con successo una piccola accensione. I propulsori del CTCM sono in grado di generare una spinta di 10 N, contro i 400 del motore principale.

La sesta e ultima manovra è stata eseguita alle 6:18 ora italiana del 12 Dicembre. L'analisi della traiettoria della sonda ha rivelato che la manovra ha fornito circa l'1% di spinta in meno rispetto a quella prevista, costringendo gli ingegneri a programmare una seconda accensione per il giorno successivo. Questa seconda manovra ha fornito circa l'1-2% in più dei 7 metri al secondo di cambiamento di velocità previsti; il 20 Dicembre, LISA Pathfinder effettuerà una piccola manovra di correzione per compensare gli errori precedenti.

LISA Pathfinder inizierà ora una crociera di sei settimane verso il punto lagrangiano L1, a 1.5 milioni di chilometri dalla Terra in direzione del Sole. Una volta raggiunta la sua destinazione, la sonda si inserirà in un'orbita di Lissajous di 500 mila per 800 mila chilometri. In parole povere, la sonda sarà in costante caduta libera verso la Terra, e circa una volta alla settimana accenderà i propri propulsori per darsi una spinta in direzione del Sole. Le manovre saranno molto delicate: qualora dovessero fornire una spinta eccessiva, la sonda inizierebbe a cadere verso il sistema solare interno. Insomma, sarà un gioco di equilibri.