L'Europa seleziona due strumenti per il lander russo di ExoMars 2018


L'Europa ha selezionato i suoi due strumenti che voleranno sulla piattaforma scientifica russa di ExoMars 2018 che esplorerà la superficie marziana assieme a un rover europeo.
Le prime due sonde del programma ExoMars, l'orbiter TGO e il modulo sperimentale di atterraggio Schiaparelli, stanno per essere trasferite al centro di lancio kazako di Baikonur, da cui decolleranno alla volta di Marte a Marzo del prossimo anno. A Maggio 2018 sarà il turno di altre due missioni, un rover europeo e una piattaforma scientifica stazionaria russa, entrambe ancora senza nome. Il rover userà la piattaforma come base di atterraggio, dopodiché le sonde inizieranno due missioni separate. La piattaforma russa opererà per almeno un anno terrestre, fotografando i suoi dintorni, monitorando le condizioni ambientali, studiando l'atmosfera, misurando le radiazioni ed analizzando la distribuzione di eventuali depositi sotterranei di acqua in prossimità del sito d'atterraggio.
In totale, l'Agenzia Spaziale Europea, l'ESA, fornirà sei elementi alla piattaforma russa, nella forma di due strumenti indipendenti e quattro sensori che andranno a far parte di due strumenti russi. I due strumenti europei sono il Lander Radioscience Experiment (LaRa) e l'Habitability, Brine Irradiation and Temperature Package (HABIT). Il primo studierà la struttura interna marziana ed effettuerà misurazioni precise della rotazione e dell'inclinazione del pianeta misurando l'effetto Doppler tra la piattaforma marziana e la Terra. Inoltre, sarà in grado di rilevare eventuali variazioni nel momento angolare del Pianeta Rosso provocate da ridistribuzioni della massa, come migrazioni dei ghiacci dai poli all'atmosfera.
HABIT, invece, analizzerà la distribuzione del vapore acqueo nell'atmosfera, le variazioni giornaliere e stagionali nella temperatura del suolo e dell'aria e le radiazioni ultraviolette. I quattro sensori europei monitoreranno la pressione e l'umidità, le radiazioni ultraviolette e le polveri, il campo magnetico locale e il plasma.
"La piattaforma scientifica fungerà da laboratorio stazionario per monitorare l'ambiente locale, ovvero tempeste di sabbia, fulmini, fenomeni meteorologici e altro," spiega Jorge Vago dell'ESA. "Allo stesso tempo, il rover si allontanerà di molti chilometri alla ricerca di tracce di vita passata al di sotto della superficie. La combinazione sarà molto potente."

Photo Copyright: Roscosmos/Lavochkin/IKI
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