C'è del vetro su Marte, e forse preserva tracce di una passata abitabilità

Il rilievo di 5 km al centro del cratere Alga, su Marte. Le zone verdi indicano le concentrazioni di vetro. Il cratere ha un diametro di 19 km.
La sonda Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) della NASA è riuscita a rilevare depositi di vetro all'interno di crateri da impatto sparsi sulla superficie marziana. La presenza di questi depositi, dovuta probabilmente al calore generato dai violenti impatti di meteoriti, potrebbe avere importanti conseguenze sullo studio della passata abitabilità del Pianeta Rosso.
In uno studio risalente all'anno scorso, un team di scienziati guidato da Peter Schultz della Brown University aveva trovato le impronte chimiche di molecole organiche e materiale vegetale all'interno di un campione di vetro formatosi durante l'impatto di un meteorite in Argentina milioni di anni fa. I risultati di Schultz e colleghi suggeriscono che il vetro da impatto meteoritico possa permettere a eventuali forme viventi - o, più semplicemente, alle loro componenti chimiche - presenti nel meteorite di sopravvivere anche alle più violente collisioni.
Adesso, altri due ricercatori della stessa università, Kevin Cannon e Jack Mustard, sono riusciti a rilevare depositi di vetro in una serie di crateri scavati da impatti di natura meteoritica.
"Il lavoro svolto da Pete [Schultz] e gli altri suggerisce che il vetro possa essere importante per preservare le biofirme," spiega Cannon. "Sapendo ciò, siamo andati a dare un'occhiata a Marte. Prima della nostra ricerca, nessuno era stato in grado di confermare definitivamente la presenza di vetro sulla superficie marziana."
I due ricercatori sono riusciti a rilevare vasti depositi di vetro in numerosi crateri, perlopiù antichi ma non troppo erosi. Per confermare la composizione chimica dei depositi, i due hanno dovuto misurare lo spettro della luce riflessa dalla superficie, con la difficoltà aggiunta che il vetro lascia un'impronta chimica non molto rilevante.
"Il vetro tende a essere blando o poco espressivo, quindi le firme del vetro tendono ad essere offuscate dalla roccia che lo circonda," spiega Mustard. "Ma Kevin è riuscito a trovato un metodo per soffocare i segnali estranei."
In laboratorio, Cannon ha mescolato diverse polveri con composizioni simili alle rocce marziane e le ha messe in un forno, finché producevano vetro. Una volta misurato il segnale spettrale del vetro, Mustard ha creato un algoritmo per rilevare segnali simili nella libreria digitale di dati raccolti dallo spettrometro CRISM a bordo di MRO.
Il risultato? L'algoritmo ha portato all'individuazione di depositi in una serie di rilievi centrali, zone sopraelevate - spesso montagne vere e proprie - che si ergono al centro di quasi tutti i principali crateri da impatto. La loro particolare ubicazione, cioè nei rilievi centrali, suggerisce che la loro presenza sia con buona probabilità correlata agli impatti stessi.
"La ricerca suggerisce che i depositi di vetro siano strutture relativamente comuni su Marte," spiega Jim Green, direttore della divisione di scienze planetarie della NASA. "Queste aree potrebbero essere le destinazioni di future esplorazioni, mentre i nostri esploratori robotici spianano la strada alla prima missione con equipaggio verso Marte negli anni '30 di questo secolo."
Uno dei crateri contenenti vetro, il cratere Hargraves, si trova in prossimità di Nili Fossae, una depressione che si estende per 650 km lungo la superficie marziana. Questa regione è uno dei possibili siti d'atterraggio del rover che la NASA lancerà verso Marte nel 2020 con l'obiettivo di prelevare campioni che saranno poi raccolti da una missione di andata e ritorno. Si pensa che la crosta di questa regione sia rimasta pressoché inalterata da quando Marte era un mondo molto più umido e ricco di acqua di quanto non lo sia ora.
"Se c'è stato un impatto che ha scavato un ambiente sotterraneo potenzialmente abitabile, è possibile che parte di esso siano rimasto inalterato in un deposito di vetro," spiega Mustard. "Ciò renderebbe il deposito un posto molto interessante da visitare."
C'è del vetro su Marte, e forse preserva tracce di una passata abitabilità C'è del vetro su Marte, e forse preserva tracce di una passata abitabilità Reviewed by Pietro Capuozzo on 19.6.15 Rating: 5
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