La Russia abbandona una capsula Progress alla deriva



Aggiornamento [Mercoledì 29 Aprile, 19:00] Il terzo stadio del razzo Soyuz 2-1a, che probabilmente ha contribuito in maniera attiva all'incidente della Progress, è rientrato nell'atmosfera terrestre alle 9:32 ora italiana di stamattina, secondo dati dell'ultimo minuto. Il razzo sarebbe quindi rientrato dopo 24 ore e 23 minuti nello spazio, cioè all'incirca 17 orbite. Qualunque possibile frammento sopravvissuto al drammatico rientro nell'atmosfera terrestre avrebbe colpito un punto 890 chilometri al largo della costa cilena, nell'Oceano Pacifico.

Aggiornamento [Mercoledì 29 Aprile, 18:30] I detriti rilevati dal centro di comando JSpOC di cui vi avevamo parlato oggi si trovano su orbite con perigei compresi tra 153 e 180 km e apogei tra 172 e 365 km di quota.

Aggiornamento [Mercoledì 29 Aprile, 17:35] Arrivano nuovi dettagli sull'incidente della Progress: i dati di telemetria erano normali fino a 1.5 secondi dopo la separazione dal terzo stadio del Soyuz; si sospetta, oltre a un fallimento del sistema Kurs, una depressurizzazione del sistema di propulsione.

Aggiornamento [Mercoledì 29 Aprile, 16:00] Fonti vicine alla Roscosmos, l'agenzia spaziale russa, riferiscono che la missione è stata ufficialmente abbandonata. La navicella rientrerà sulla Terra il 10 Maggio, con un'incertezza di 72 ore (quindi dal giorno 7 al giorno 13). Attualmente si sta cercando di calcolare il corridoio di ingresso della navicella, stime preliminari parlano di 51 gradi nord di latitudine.

Aggiornamento [Mercoledì 29 Aprile, 14:50] Il centro di comando JSpOC della base californiana di Vandenberg ha riferito di aver rilevato 44 oggetti minori in prossimità della Progress e del terzo stadio del veicolo di lancio. Anche se non è ancora stata stabilita la loro natura, la loro presenza suggerisce che la navicella robotica sia stata vittima di un evento energetico, forse una collisione con il terzo stadio (come vi avevamo già riferito stamattina). Le osservazioni, che hanno anche confermato che la navicella sta ruotando su se stessa all'impazzata, completando una rotazione ogni cinque secondi, sono state effettuate alle nove di stamattina ora italiana, ma sono state rese pubbliche solo pochi minuti fa.

Aggiornamento [Mercoledì 29 Aprile, 3:30] Durante il primo passaggio di oggi, alle 2:50 di stamattina, il centro di controllo di Mosca ha tentato di riprendere il controllo della Progress usando il sistema manuale TORU, ma i tentativi ancora una volta sono stati vani. I controllori sospettano che la Progress possa essere sul punto di esaurire le sue riserve energetiche, dato che i pannelli solari non sono puntati direttamente verso il Sole. L'unica nota positiva da sottolineare è la pubblicazione di nuovi dati orbitali dalla USSTRATCOM, che riferiscono che la Progress si trova su un'orbita a 188 per 260 km di quota, con un'inclinazione di 51.65 gradi. Se i dati sono corretti, l'orbita della Progress impiegherà almeno una settimana a decadere, e non poche ore come si temeva. Tuttavia, i controllori sospettano che per portare la Progress ad agganciarsi alla Stazione - se mai riusciranno a riprenderne il controllo - ci vorrà più carburante di quanto non sia disponibile nei serbatoi della navicella. Anche se è presto per cercare possibili imputati, si sospetta che a compromettere la missione possa essere stato un malfunzionamento del terzo stadio del razzo Soyuz, che ha inserito la Progress su un'orbita con un apogeo più elevato del previsto. Secondo alcune fonti, il motore dello stadio non si sarebbe spento correttamente e avrebbe urtato la Progress dopo la sua separazione, danneggiandola e facendola roteare su se stessa all'impazzata. Continuate a seguirci per aggiornamenti!

Stava andando tutto bene: la capsula robotica russa Progress M-27M, destinata a portare qualche tonnellata di rifornimenti alla Stazione Spaziale, era decollata in perfetto orario alle 9:09 di stamattina dal cosmodromo kazako di Baikonur. Poi, otto minuti e quarantotto secondi dopo il lancio, al momento della separazione dal terzo stadio del nuovo razzo Soyuz 2-1A qualcosa è andato storto, orrendamente storto.
La Progress avrebbe dovuto iniziare una serie di manovre - aprire i pannelli solari, attivare i sistemi di comunicazione e di propulsione - in preparazione alla scalata di meno di sei ore verso il modulo Pirs della Stazione Spaziale. E invece qualcosa non ha funzionato: la Progress non ha comunicato con la Terra come previsto, trasmettendo solo una breve comunicazione che segnalava la corretta apertura dei due pannelli solari. Secondo i pochi e sporadici dati di telemetria giunti al centro di controllo della missione, la Progress non sarebbe riuscita né ad attivare due o tre antenne del sistema Kurs, il sistema di navigazione fondamentale per l'avvicinamento e l'aggancio alla Stazione, né a pressurizzare il sistema di propulsione e prepararlo quindi alle manovre successive.
Subito, i controllori sono passati dal piano di volo a quattro orbite a quello a 34 orbite, usato fino al 2012, con un nuovo tentativo di aggancio alla Stazione alle 11:03 di Giovedì. Tuttavia, le condizioni della Progress hanno continuato a peggiorare.
I dati raccolti dai radar di terra mostrano che la Progress, forse per un malfunzionamento del terzo stadio del razzo, ha superato il suo apogeo di almeno una trentina di chilometri, finendo in un'orbita di 193.8 per 278.6 km, contro i 193 per 238 previsti.
A complicare le operazioni di recupero è il fatto che i controllori possono comunicare con la Progress solo quando essa si trova sopra territorio russo. Durante il primo passaggio della Progress, i controllori hanno subito inviato comandi alla cieca, ma, non avendo ottenuta alcuna risposta, hanno incominciato a sospettare che si possa trattare di un guasto al computer di bordo. La navicella robotica non ha dato segnali di risposta nemmeno al terzo transito, alle 12:10 di stamani.
Durante il quarto passaggio, alle 13:44 ora italiana, la Progress è riuscita a inviare alcune foto a terra, che mostrano che la navicella è in rotazione su se stessa senza controllo, alla velocità di almeno 60 gradi per secondo. La perdita del controllo dell'assetto è un altro chiaro segnale di un fallimento al sistema di propulsione.
I controllori hanno già inviato alla Progress dei comandi per stabilizzare la rotazione del veicolo e riprendere il controllo dell'assetto. La risposta è attesa in serata, dato che durante il quinto passaggio di oggi, alle 15:17 ora italiana, la navicella è rimasta completamente silente.
Il prossimo tentativo di comunicare con la Progress sarà alle 2:50 ora italiana di domattina, Mercoledì 29 Aprile, quando il centro di controllo di Mosca tenterà di riportare sotto controllo la navicella usando il sistema manuale TORU.
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