Scoperte colossali riserve di acqua su Marte

Colonizzare Marte è diventato un pochino più facile, dopo un'incredibile scoperta effettuata oggi dal rover Curiosity. I futuri esploratori di Marte potrebbero procurarsi tutta l'acqua necessaria direttamente dal suolo marziano: il rover ha infatti scoperto che la superficie del Pianeta rosso contiene circa un due percento di acqua nella sua massa. Ciò significa che si potrebbe in teoria ottenere un intero litro di acqua scavando appena 3 centesimi di un metro cubo di suolo.
«Secondo me, si tratta di uno di quei momenti in cui bisogna dire solo "wow"», ha spiegato Laurie Leshin del Rensselaer Polytechnic Institute. «Mi sono sentita soddisfatta quando abbiamo scoperto che c'è acqua facilmente accessibile qui nella terra sotto i nostri piedi. E ciò vale probabilmente per qualunque località marziana».
Lo studio fa parte di una serie di cinque analisi pubblicate ieri nella rivista scientifica Science che hanno studiato i dati raccolti durante i primi 100 giorni di missione del rover Curiosity, che è da più di un anno sulla superficie marziana.
Curiosity era arrivato su Marte cercando indizi di un antico ambiente abitabile: dopo la scoperta di un fiume e degli ingredienti fondamentali per la vita, lo scopo scientifico è stato raggiunto. Le analisi in questo caso sono state condotte a Yellowknife Bay a Marzo di quest'anno.
Il rover aveva però già raccolto dei risultati interessanti prima di raggiungere Yellowknife Bay, più precisamente nella località di Rocknest a Novembre del 2012.
In quell'occasione, il laboratorio interno SAM aveva riscaldato il suolo marziano fino a una temperatura di 835 gradi centigradi, osservando quantità di composti di anidride carbonica, ossigeno e zolfo evaporare dal suolo. 
Lo strumento aveva anche identificato grandi quantità di acqua ricca di deuterio, un isotopo pesante dell'idrogeno formato da un protone e un neutrone (ossia con un neutrone in più dell'atomo di idrogeno, che ne è privo). Come spiega la ricercatrice, l'acqua presente nella sottile e rarefatta atmosfera marziana presenta un simile rapporto di deuterio.
«Ciò indica che il suolo si sta comportando in un certo senso come una spugna, assorbendo l'acqua dall'atmosfera», ha spiegato la Leshin.
SAM aveva anche rilevato dei composti organici contenenti carbonio, i mattoncini fondamentali della vita sulla Terra. Poco dopo si era però scoperto che questi composti probabilmente non avevano niente a che fare con Marte.
Come spiega la ricercatrice, si erano probabilmente formati dalla reazione tra materiali organici terrestri che si erano fatti dare uno strappo dal rover e atomi di cloro rilasciati da una sostanza chimica tossica nei campioni, il perclorato. 
Mentre questi risultati non mettono assolutamente in dubbio le successive rilevazioni di zolfo, azoto, ossigeno, idrogeno, fosforo e carbonio che hanno confermato la passata abitabilità di Marte, potrebbero costituire un nuovo pericolo per l'esplorazione umana del Pianeta rosso.
Il perclorato, infatti, osservato anche nel 2008 dal lander Phoenix in prossimità del polo nord, è altamente tossico.
«Il perclorato fa male alle persone. Dobbiamo capire come risolvere questo problema, se esseri umani entreranno in contatto con il suolo», ha proseguito la ricercatrice. «Questo è il motivo per cui mandiamo esploratori robotici prima di inviare umani – per cercare di capire veramente sia le opportunità e le cose buone, sia i pericoli che dovremo cercare di evitare».
Gli altri quattro studi presentati ieri sono altrettanto interessanti.
Uno di essi spiega, ad esempio, come lo strumento laser ChemCam abbia rilevato un forte segnale di idrogeno nelle sottili particelle del suolo marziano, molto diffuse in tutto il pianeta, rinforzando l'ipotesi che l'acqua sia molto comune su Marte.
Un altro studio ha fornito nuovi dettagli su un'interessante roccia analizzata ad Ottobre dell'anno scorso, chiamata Jake Matijevic in onore di uno dei membri del team di missione che ci ha lasciati due settimane prima dell'atterraggio del rover.
La roccia, un tipo di roccia vulcanica mai osservato prima su Marte, è invece molto diffusa qui sulla Terra, soprattuto in prossimità di isole oceaniche e di valli tettoniche dove la crosta terrestre è più sottile che altrove.
«Di tutte le rocce marziane, questa è la più terrestre. È abbastanza incredibile», ha spiegato John Grotzinger della NASA e del Caltech. «Indica che il pianeta è più evoluto di quanto pensassimo, più differenziato».
A Luglio, il rover ha abbandonato Yellowknife Bay, iniziando una storica traversata del cratere Gale fino alle pendici del monte Sharp, che si erge 5,5 chilometri nel cielo marziano. Si tratta della destinazione principale del rover.
Curiosity ha percorso più o meno il 20% degli 8,5 chilometri che lo separano dal monte. La traversata potrebbe impegnare il rover fino a metà dell'anno prossimo.

© immagini
NASA/JPL-Caltech/Malin Space Science Systems
Scoperte colossali riserve di acqua su Marte Scoperte colossali riserve di acqua su Marte Reviewed by Pietro Capuozzo on 27.9.13 Rating: 5
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