Voyager 1 sfiorerà una stella fra 40 mila anni

Voyager 1 è entrata nello spazio interstellare, avventurandosi dove nessun oggetto artificiale aveva mai osato mettere piede. La sonda ha impiegato 35 anni a varcare il confine della sfera d'influenza del Sole, e ora può incominciare a prepararsi al suo primo incontro con una stella. Purtroppo, però, stavolta dovremo aspettare 40 mila anni.

La sonda statunitense, secondo uno studio di ieri, ha fatto il suo ingresso nello spazio interstellare attorno al 25 Agosto 2012. La sonda si sta lasciando alle spalle il sistema solare, la sua casa nel cosmo, e si sta dirigendo verso una stella chiamata AC +79 3888, che dista 17,6 anni luce – ben più lontana delle 50 stelle più vicine al nostro Sole.

«Voyager sta andando incontro a un passaggio ravvicinato fra 40 mila anni», spiega Suzanne Dodd del Jet Propulsion Lab. «Passerà a 1,7 anni luce da questa stella».

Ovviamente, la sonda sarà più che morta quando raggiungerà la stella: si prevede che l'ultimo strumento si spegnerà entro il 2025.

Manca poco, quindi, al momento in cui dovremo dire addio una volta per tutte al nostro coraggioso esploratore, ma una dozzina di anni possono significare ancora moltissimi dati mai raccolti prima.

La sonda cercherà di capire in questi ultimi anni di vita come il plasma interstellare si muova attorno all'eliosfera, l'enorme bolla di particelle cariche e campi magnetici esercitati dal Sole.

«Quindi ora saremo in grado di capire e misurare e osservare quest'interazione, che è una parte molto importante di come il sole interagisce con ciò che lo circonda», spiega Ed Stone.

Le due sonde Voyager sono state lanciate nel 1977 e hanno condotto un grand tour senza precedenti – e ancora non eguagliato – del sistema solare esterno, visitando Giove, Saturno, Urano, Nettuno e le loro decine di satelliti.

Voyager 1 continua ad allontanarsi dal nostro pianeta a 61 mila chilometri orari. Attualmente dista oltre 18,8 miliardi di chilometri dalla Terra. Voyager 2, lanciata prima della gemella, ha intrapreso un percorso più ampio, e si trova 3,41 miliardi di chilometri più indietro.

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NASA/JPL-Caltech/NASA TV