Due nuove sonde pronte a partire per Marte
Ogni due anni circa, si apre la finestra di lancio per Marte – un appuntamento che non passa mai inosservato. Due anni fa erano decollati alla volta del Pianeta rosso il rover statunitense Curiosity, che ci ha restituito scoperte sensazionali, e la sfortunata sonda russa Phobos-Grunt, che non ce l'ha fatta a lasciare l'orbita ed è ricaduta sul nostro pianeta. Quest'anno, altre due sonde sfideranno quello che è il viaggio interplanetario più pericoloso che ci sia: l'americana MAVEN e il Mars Orbiter dell'India.
Le due sonde faranno compagnia agli altri tre orbiter ancora attivi: Mars Reconnaissance Orbiter, Mars Express e Mars Odyssey. Quest'ultimo è in orbita attorno a Marte ormai da 13 anni.
MAVEN avrà una finestra di lancio di 2 ore per 20 giorni, a partire dal 18 Novembre. Il decollo avverrà a bordo di un Atlas V 401, ossia un Atlas V con una carenatura di 4 metri di diametro e spogliato dei suoi razzi a propellente solido. MAVEN raggiungerà Marte non prima del 22 Settembre 2014, e si inserirà in un'orbita di 150 per 6200 chilometri.
La missione indiana Mars Orbiter decollerà attorno al 21 Ottobre dal Satish Dhawan Space Center, a bordo di un Polar Satellite Launch Vehicle (PSLV). La sonda occuperà un'orbita ben più ampia di MAVEN, pari a circa 580 per 80000 chilometri. Se la missione avrà successo, l'India diventerà la quarta potenza spaziale ad aver raggiunto Marte, dopo gli USA, la Russia e l'Europa.
La sonda MAVEN è in perfetto orario sulla sua tabella di marcia. La sonda è già stata assemblata e gli strumenti scientifici sono già a bordo. MAVEN è arrivata poche settimane fa al Kennedy Space Center per le ultime operazioni pre-decollo e per essere unita al suo veicolo di lancio. La struttura di MAVEN è basata sui successi di Mars Odyssey e di MRO.
Lo scopo di MAVEN sarà quello di scoprire come Marte abbia perso gran parte della sua atmosfera. Che ruolo ha avuto il vento solare in questa colossale perdita? E qual è la possibile fonte del metano rilevato dal Mars Global Surveyor tra il 1999 e il 2004?
MAVEN, inoltre, si inserirà in orbita attorno a Marte un mese prima del passaggio ravvicinato della cometa C/2013 A1 Siding Spring, che passerà a circa 123 mila chilometri dal Pianeta rosso – una distanza talmente ravvicinata che fino a poco fa si pensava che la cometa potesse schiantarsi contro Marte. La sonda avrebbe una posizione privilegiata per studiare da vicino la cometa, ma la NASA non si è ancora espressa su questa possibilità.
Anche la sonda indiana è a buon punto. Tutti e cinque gli strumenti scientifici sono stati installati sulla sonda, che si trova a Bangalore. Entro la fine del mese, la sonda avrà raggiunto il suo sito di lancio, a Sriharikota.
«Avranno pochissimo tempo a disposizione per integrare il carico», ha spiegato Emily Lakdawalla della Planetary Society. In effetti, la sonda MAVEN, che decollerà un mese dopo, è già a Cape Canaveral da ormai 30 giorni. «D'altronde, la sonda non è in realtà il punto della missione; le prime operazioni indiane dallo spazio profondo sono il punto. Anche solo se ce la faranno a raggiungere Marte sarà un incredibile traguardo».
Eppure, le critiche non sono mancate. Nelle ultime settimane, le prime pagine dei giornali indiani sono state riempite dalle aspre parole dell'ex-direttore dell'agenzia spaziale indiana (l'ISRO), G. Madhavan Nair. Secondo quanto riferisce il Times of India, l'ex-direttore avrebbe definito la missione «una trovata pubblicitaria». Le critiche sarebbero nate per le ridotte dimensioni e per lo scarso potenziale della sonda. Il progetto iniziale prevedeva infatti l'impiego del lanciatore indiano di prossima generazione, il Geosynchronous Satellite Launch Vehicle (GSLV), che è stato invece scartato a causa di numerosi ritardi e di un disastro. L'India ha allora dovuto scegliere tra rimandare il lancio al 2016 ma usare il GSLV o effettuare il lancio subito ma con il ben più piccolo PSLV, che non è nemmeno in grado di inviare una sonda direttamente su una traiettoria interplanetaria. L'India ha scelto questa seconda opzione, ma ha dovuto rimpicciolire più volte la sonda, fino a raggiungere un carico scientifico di soli 15 chili. Il razzo porterà la sonda in orbita, e lo stadio superiore la allargherà con varie spinte fino a raggiungere un corretto trasferimento per Marte. Una volta raggiunto il Pianeta rosso, la sonda compierà la stessa manovra all'opposto, ma non avrà abbastanza carburante per raggiungere una bassa orbita.
La prossima finestra di lancio per Marte si aprirà nel 2016, e due sonde l'hanno già prenotata: l'orbiter del progetto europeo ExoMars e il lander statunitense InSight. La finestra di lancio successiva sarà nel 2018, quando vedremo decollare il rover del progetto ExoMars e l'orbiter statunitense TGO. Poi, chissà quali altre missioni ci aspettano...
Due nuove sonde pronte a partire per Marte
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
26.8.13
Rating: