Cosa ci perderemo del futuro?

È una delle domande più affascinanti: cosa accadrà fra dieci, cento, mille anni? Cosa ci perderemo, e cosa invece mancherà ai nostri pronipoti? A livello tecnologico, è impossibile dare una risposta sicura: negli ultimi anni siamo stati testimoni di un progresso senza precedenti, assolutamente imprevedibile. Invece, nel mondo dell'astronomia, dell'astrofisica e delle scienze planetarie, qualcosa forse riusciamo a prevedere. L'Universo si è evoluto attorno ad una serie di leggi fisiche e matematiche che conosciamo abbastanza bene – o che, forse, ci illudiamo di conoscere. Possiamo quindi fare delle previsioni abbastanza accurate, basate sulle nostre attuali conoscenze.

A quali eventi mancheremo? Cosa ci perderemo? Iniziamo con uno degli eventi più affascinanti e potenzialmente vicini nel tempo – talmente vicino che potrebbe anche avvenire nel corso della nostra vita: l'esplosione in una supernova della supergigante rossa Betelgeuse. Betelgeuse ha un diametro tra le 550 e le 920 volte quello del nostro Sole, e si sta precipitando a 107 mila chilometri orari verso un muro di polveri interstellari. È difficile prevedere con esattezza quando esploderà; è molto improbabile che l'esplosione avvenga nei prossimi decenni, ma di certo avverrà entro un milione di anni – ci saranno quindi, se tutto va bene, degli esseri umani a osservare l'esplosione. La supernova diventerà più luminosa della Luna piena e sarà ben visibile anche di giorno – avremo quindi due soli, in pratica.
Betelgeuse di notte, dopo essere esplosa in una supernova.
Quello di Betelgeuse non sarà l'unico spettacolo celeste che intratterrà i nostri pronipoti. Il moto proprio delle stelle sulla sfera celeste distorcerà le costellazioni, rendendole irriconoscibili. I nostri successori avranno forse il privilegio di individuare nuove costellazioni, secondo la loro fantasia.
Fra un milione e mezzo di anni, la stella Gliese 710 passerà a soli 1,1 anni luce dal nostro Sole, disturbando le comete nella periferia del sistema solare, la nube di Oort. È probabile quindi che un «esercito» di comete si diriga verso il sistema solare interno. Se nessuno di questi corpi minaccerà il nostro pianeta, sarà uno spettacolo mozzafiato per i nostri discendenti.
Un'invasione di comete? Sullo sfondo, la cometa McNaught. Scusate per l'orrendo fotomontaggio.
Marte è uno spettacolo anche attraverso un piccolo telescopio. Per i nostri discendenti, il Pianeta rosso sarà ancor più spettacolare: fra 8 milioni di anni, il satellite naturale Phobos si avvicinerà troppo alla superficie marziana, e verrà distrutto dalle forze di marea. È quindi probabile che si formi un anello di detriti attorno al pianeta. Questo anello non sopravviverà molto, ma, finché ci sarà, sarà di certo uno spettacolo.
Come potrebbe apparire Marte dopo lo scontro con Phobos (esagerazione). Scusate ancora una volta per l'orrendo fotomontaggio.
Fra poco meno di 4 miliardi di anni, un simile evento si verificherà con Nettuno (che già ha dei sottili anelli) e il suo satellite Tritone. Per i nostri eventuali discendenti, il pianeta sarà come una versione bluastra di Saturno e dei suoi splendidi anelli.
Gli anelli di Nettuno.
I nostri discendenti avranno quindi due Saturni in più nel nostro sistema solare da osservare attraverso i telescopi. Ma non solo: fra 8 mila anni, infatti – per la precisione, il 20 Agosto 10663 – i nostri discendenti potranno osservare un'eclissi solare totale contemporaneamente a un transito di Mercurio. Cinque mila anni dopo, la stessa cosa avverrà con un transito di Venere. E pensare che quasi tutti noi, escluse particolarissime eccezioni, non potremo neanche mai vedere un transito di Venere: dopo quello dell'anno scorso, il prossimo sarà nel 2117.
Il 16 Novembre 1974 fu inviato nello spazio il cosiddetto messaggio di Arecibo, una raccolta di dati radio. Il messaggio raggiungerà la sua destinazione, l'ammasso Globulare M 13, nel 25000. Ipotizzando che il messaggio venga raccolto da ipotetici esseri alieni e ipotizzando che essi decidano di risponderci usando lo stesso mezzo di comunicazione, i nostri discendenti che vivranno nel 50 mila avranno il privilegio di ascoltare la risposta.
Fra 4 miliardi di anni, infine, avverrà il più grande di tutti gli eventi oggi prevedibili: la collisione fra la nostra galassia e la galassia Andromeda – le due galassie più grandi del nostro gruppo. Andromeda è talmente grande che è l'unica galassia a non orbitare la nostra ad essere visibile ad occhio nudo nel cielo. Si sta precipitando verso di noi a oltre 300 chilometri al secondo. Nonostante sarà uno scontro incredibilmente potente, è difficile che il nostro sistema solare si scontri con qualche altra stella. Molto probabilmente, i nostri successori riusciranno a sopravvivere all'evento, e si godranno lo spettacolo.
Questi sono solo alcuni degli spettacolari eventi celesti che ci perderemo. Siete già invidiosi dei vostri successori? Vi capisco. Ma, in modo analogo, anche loro ci invidieranno qualcosa, almeno a livello celeste.
Saturno, ad esempio, perderà i suoi anelli entro 50 milioni di anni, probabilmente risucchiati dalla sua gravità oppure espulsi dalla sua sfera d'influenza.
Un'eclissi solare totale.
La Luna si sta allontanando dal nostro pianeta al ritmo di un centimetro all'anno. Può non sembrare molto, ma significa che fra 600 milioni di anni, i nostri pronipoti non potranno più godersi un'eclissi solare totale.
Fra 100 miliardi di anni, poi, tutte le galassie del Gruppo Locale valicheranno il confine dell'Universo osservabile, scomparendo dalla nostra vista. Rimarranno poche isole di stelle da osservare – le immagini che Hubble sta raccogliendo in questi anni provocheranno molta invidia per la nostra epoca.
Potrà non sembrare molto, ma pensate a tutti i pericoli che attendono i nostri antenati – asteroidi, scontri stellari e galattici, esplosioni di raggi gamma, alterazioni del ciclo carbonato-silicio e la conseguente fine della fotosintesi delle piante.
Non abbiamo davanti un futuro molto limpido, e, se anche ci perderemo qualche evento celeste mozzafiato, forse dobbiamo considerarci fortunati a vivere in quest'epoca.
Cosa ci perderemo del futuro? Cosa ci perderemo del futuro? Reviewed by Pietro Capuozzo on 12.8.13 Rating: 5
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