L'ESA punta tutto sulla propulsione solida per il suo prossimo lanciatore, Ariane 6
L'Agenzia Spaziale Europea ha reso pubblici i primi indizi sulla struttura del prossimo membro della famiglia dei lanciatori Ariane: Ariane 6. L'Agenzia si era riunita a Novembre dell'anno scorso a Napoli per approvare l'inizio delle attività di preparazione alla costruzione della prossima generazione di lanciatori europei.
Lo scopo del nuovo razzo è di continuare a garantire un accesso allo spazio per l'Europa, minimizzando però i costi. Proprio per questo, l'ESA ha progettato un razzo diverso da quanto ci si aspettava, con addirittura i primi due stadi completamente a propulsione solida.
Ariane 6 sarà in grado di trasportare da 3 a 6,5 tonnellate nell'orbita di trasferimento geostazionaria, in modo da soddisfare sia i bisogni governativi, sia quelli commerciali.
Il veicolo diventerà il cavallo di battaglia dell'ESA per tutto il prossimo decennio, se non oltre. Il concetto è stato selezionato dopo sei mesi di studi effettuati da vari team industriali, tra cui Astrium, Avio, Herakles, Safran, MT Aerospace e altri.
I primi due stadi saranno interamente a propulsione solida, con 135 tonnellate di propellente a disposizione di ognuno dei quattro motori. Tre di questi comporranno il primo stadio e saranno disposti in fila, mentre il quarto farà parte del secondo stadio.
La stragrande maggioranza dei lanciatori del recente passato, del presente e del futuro prossimo hanno almeno il primo stadio principalmente a propulsione solida. Alcuni di questi utilizzano dei razzi a combustibile solido per fornire ulteriore spinta, come lo Space Shuttle, l'Ariane 5 e l'SLS.
Il terzo e ultimo stadio sarà a propulsione liquida criogenica (ossigeno e idrogeno) e sfrutterà un motore a razzo Vinci.
Dato che i motori a propulsione solida non possono più essere spenti o perfino rallentati una volta accesi, è chiaro che l'Ariane 6 non trasporterà mai un equipaggio umano: se qualcosa dovesse andare storto, infatti, non esisterebbe un sistema di aborto, ma solo di autodistruzione.
© immagini
ESA–D. Ducros, 2013
L'ESA punta tutto sulla propulsione solida per il suo prossimo lanciatore, Ariane 6
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
10.7.13
Rating: