Vulcani attivi (forse) scoperti su Venere

Venere è un pianeta infernale: la sua superficie rocciosa presenta temperature di oltre 400 gradi centigradi ed è nascosta da un denso e opaco strato di anidride solforosa. Fin dalle prime mappature del pianeta, è emersa la presenza di più vulcani sulla sua superficie, ma fino ad ora si pensava che essi fossero inattivi da centinaia di migliaia di anni, almeno.
Ora, la sonda europea Venus Express ha unito i suoi dati  a quelli raccolti dalla sonda americana Pioneer Venus, ottenendo preziose informazioni che coprono gli ultimi 40 anni di storia e che hanno rivelato recenti attività vulcaniche a livello macroscopico.
Negli ultimi sei anni, il team di Venus Express ha osservato il livello di anidride solforosa calare, risalire, calare nuovamente e così via. Questi dati sono stati anche ritrovati nelle osservazioni di Pioneer Venus effettuate tra il 1978 e il 1992.
Secondo gli scienziati, i momenti in cui la concentrazione di SO2 è salita improvvisamente potrebbero essere il risultato di attività vulcaniche sulla superficie del pianeta. Certo, non si tratta dell'unica spiegazione possibile: gli astronomi più scettici attribuiscono infatti la colpa alle variazioni nei complessi cicli di circolazione governati dalla turbolenta atmosfera di Venere.
«Se assisti ad un aumento dell'anidride solforosa nell'alta atmosfera, sai che qualcosa l'ha portata lassù di recente, perché le singole molecole vengono distrutte dalla luce solare dopo appena un paio di giorni» ha commentato Emmanuel Marcq del Laboratoire Atmosphères.
«Un'eruzione vulcanica potrebbe spingere l'anidride solforosa fino a questi livelli, ma anche particolari processi della circolazione del pianeta che non abbiamo ancora capito del tutto potrebbero mischiare i gas, producendo lo stesso risultato» chiarisce Jean-Loup Bertaux.
La difficoltà nell'identificare potenziali sorgenti dell'SO2 sulla superficie di Venere risiede nel velocissimo movimento dell'atmosfera del pianeta, che viaggia a una velocità di 355 chilometri orari. In sostanza, anche se circoscrivessimo una zona nell'atmosfera di Venere in cui vi è una particolare abbondanza di SO2, la sua sorgente potrebbe trovarsi dalla parte opposta del pianeta.
Inoltre, i processi e i meccanismi che regolano l'atmosfera di Venere non sono ancora del tutto compresi; infatti solo due mesi fa veniva scoperto uno strato incredibilmente freddo dell'atmosfera che potrebbe addirittura produrre intense nevicate.
La concentrazione dell'anidride solforosa su Venere è più di un milione di volte maggiore di quella terrestre.
Ora gli astronomi dovranno cercare di capire se la sorgente di questo gas sono vulcani tutt'oggi attivi, oppure qualcosa di totalmente diverso.
Håkan Svedhem dell'ESA ha aggiunto che, «seguendo gli indizi lasciati dai gas in traccia nell'atmosfera, stiamo scoprendo i meccanismi di Venere, che potrebbero indicarci il colpevole di questo fenomeno».

© immagini
ESA/AOES
Data: E. Marcq et al. (Venus Express); L. Esposito et al. (earlier data); background image: ESA/AOES

Fonte
“Evidence for Secular Variations of SO2 above Venus’ Clouds Top,” by E. Marcq et al., is published in Nature Geoscience, 2 December 2012.
Vulcani attivi (forse) scoperti su Venere Vulcani attivi (forse) scoperti su Venere Reviewed by Pietro Capuozzo on 3.12.12 Rating: 5
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