Completati i test del braccio robotico di Curiosity
La fotocamera MAHLI |
Il rover americano Curiosity si è da poco fermato per una breve sosta per far entrare in funzione il suo braccio robotico – che fra poco toccherà ed esaminerà la sua prima roccia marziana – e ora è pronto a ripartire. Il prossimo spostamento è previsto entro la fine della settimana.
«Stiamo per guidare ancora un po' e cercare di trovare la giusta roccia per iniziare la campagna scientifica con il nostro braccio» ha commentato Jennifer Trosper, mission manager della missione.
Uno dei bocchettoni da cui entreranno i campioni da analizzare (chiuso, a sinistra, e aperto) |
In questa settimana di test sono stati attivati anche due strumenti, la fotocamera MAHLI e APXS, l'Alpha Particle X-Ray Spectrometer. Questi due strumenti sono montati sull'estremità del braccio lungo 2,1 metri, e quindi possono avvicinarsi notevolmente alle rocce per analizzarle e fotografarle.
MAHLI ha realizzato alcune fotografie del suo bersaglio di calibrazione (che comprende un penny) e anche della «pancia» del rover.
Lo strumento APXS |
«Onestamente, vedere quelle immagini con le ruote di Curiosity in primo piano e il Monte Sharp sullo sfondo mi fanno semplicemente piangere» ha commentato Ken Edgett, principal investigator di MAHLI. «So che tutto è appena iniziato, ma è già stato un incredibile viaggio finora».
Anche APXS – che aveva già «respirato» l'aria marziana – è stato usato sul suo bersaglio di calibrazione durante il giorno, nonostante funzioni meglio al freddo della notte marziana.
I primi dati raccolti da APXS |
«I dati degli spettri sono molto precisi: stiamo ottenendo una risoluzione eccellente, quasi come quella che abbiamo visto nei test sulla Terra in condizioni perfette» ha commentato Ralf Gellert dell'Università di Guelph, in Ontario. «La buona notizia è che ora possiamo fare misurazioni molto accurate per capire se un campione è "degno" di essere accolto nei laboratori interni del rover».
Completati i test del braccio robotico di Curiosity
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
13.9.12
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