Stabilite le cause del fallimento di Phobos-Grunt

Illustrazione artistica del rientro della sonda Phobos–Grunt.
Pochi giorni fa sembrava che anche l'ultimo capitolo della storia di Phobos–Grunt si fosse chiuso, ma ora la Roscosmos ne ha appena riaperto un altro. Si tratta della causa dei malfunzionamenti che hanno bloccato nell'orbita terrestre la sonda diretta verso un satellite marziano, costringendola a schiantarsi sul nostro pianeta il 15 gennaio. I colpevoli sarebbero, oltre ad alcuni chip non funzionanti, i raggi cosmici. A rivelarlo è una commissione speciale guidata da Yuri Koptev organizzata proprio per stabilire la causa del fallimento di questa ambiziosa missione che avrebbe permesso alla Russia di 'riconquistare' Marte dopo 15 anni.
«La ragione più probabile (del fallimento) è l'impatto di particelle cariche pesanti provenienti dallo spazio» ha commentato Vladimir Popovkin, direttore della Roscosmos, l'ente spaziale russo. Come spiega Alexander Zakharov, questo fallimento sarà una «lezione agli sviluppatori di nuove sonde interplanetarie».
I chip imputati per il disastro sono stati importati dall'estero, e anche il Dipartimento della Difesa statunitense e la Nasa hanno recentemente registrato degli elementi elettronici parzialmente o totalmente non funzionati. «La causa è probabilmente questa» ha commentato Popovkin.
La sonda Phobos–Grunt viene inserita in cima al razzo vettore nel Cosmodromo kazako di Baikonour (© immagine Roscosmos)
Secondo Anatoly Zak, invece, «il principale responsabile del fallimento nell'accensione dell'unità di propulsione poco dopo che la sonda è entrata nell'orbita il 9 novembre è stato un errore di programmazione nel sistema di controllo del volo», il 'cervello' della sonda noto anche con l'acronimo di BKU.
Zak ha inoltre riferito che «la commissione ha concluso che il fallimento della missione è stato il risultato di un errore nella progettazione e della mancanza di test funzionali del BKU. Gli effetti di questi errori erano stati approfonditamente documentati ben prima dello sfortunato lancio».
Immagini della sonda in orbita attorno alla Terra riprese il 28 Dicembre 20111 (© immagine Ralf Vandebergh)
Zak e alcune fonti industriali hanno poi aggiunto che la causa più probabile è stato un «riavvio simultaneo di due processori nel computer principale, che potevano fallire come risultato degli errori nei loro software o come risultato di ragioni esterne, come l'incompatibilità elettromagnetica».
La NPO Lavochkin, la compagnia che ha costruito la sonda, ha escluso che l'interferenza con altri sistemi radar sia potuta essere all'origine di questi malfunzionamenti.
Si è forse concluse anche questo epilogo, oppure sentiremo ancora parlare di Phobos–Grunt?

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