Caccia agli esopianeti, scende in campo un nuovo personaggio

Russia to Start Own Search for Extrasolar Planets
Anche la Russia parteciperà alla 'corsa degli esopianeti'. A riferirlo è Lev Zelyony, direttore dell'Istituto per la Ricerca Spaziale. Per ora, i leader in questo giovanissimo campo scientifico sono il telescopio spaziale statunitense Kepler e il suo collega francese CoRoT, ma, a quanto pare, sta per scendere in campo una vera e propria superpotenza spaziale.
«Gli scienziati dell'Osservatorio Pulkovo stanno progettando di usare strumenti terrestri per studiare il transito dei pianeti attorno alle loro stelle madri» ha commentato Zelyony a un meeting nei quartieri generali moscoviti della RIA Novosti – un'agenzia stampa russa.
Ci sono vari metodi per individuare la presenza di esopianeti attorno ad una stella: i più diffusi sono quello dei transiti, della velocità radiale, delle lenti gravitazionali e, molto meno comune, quello di fotografare direttamente gli esopianeti. A quanto pare, l'osservatorio Pulkovo userà proprio il metodo dei transiti, quello usato anche dai cacciatori di pianeti Kepler e CoRoT. Questo metodo consiste nel monitorare la luminosità di una stella al fine di osservarne un forte calo. Questa diminuzione nella luminosità della stella potrebbe significare che un corpo massiccio vi è appena transitato davanti, oscurandone parte del disco luminoso e bloccando quindi una percentuale variabile di raggi di luce. Dopo tre transiti registrati ad intervalli regolari, il pianeta da candidato viene 'promosso' a confermato, anche se spesso si fa ricorso a ulteriori osservazioni effettuate da altri telescopi.
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Secondo uno studio del California Institute of Technology, nella nostra galassia ci sarebbero più pianeti che stelle.
Ad oggi, conosciamo circa 709 esopianeti orbitanti che fanno parte di 542 sistemi planetari diversi. Il primo fu scoperto nel 1995 da due astronomi svizzeri, Michel Mayor e Didier Queloz, che diedero inizio ad una vera e propria caccia all'oro che ad oggi ha assunto dimensioni incredibili.
Certo, avere osservatorii terrestri non è come avere un occhio in orbita attorno alla Terra, ma Zelyony ha commentato che anche alcuni progetti terrestri possono essere efficaci, come l'HATNet (Hungarian Automated Telescope Network), che finora ha individuato ben 29 esopianeti.
«E' una ricerca interessante, che dov'essere continuata» ha commentato Zelyony. «Ci aiuterà inoltre a guardare il nostro sistema solare da una prospettiva diversa».

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