Un nuovo, dettagliatissimo catalogo online sugli esopianeti potenzialmente abitabili
I pianeti attualmente potenzialmente abitabili secondo il catalogo. Kepler-22b, confermato recentemente nella zona abitabile, non è ancora presente perché il PHL lo sta ancora analizzando (© immagine The Habitable Exoplanets Catalog, Planetary Habitability Laboratory @ UPR Arecibo) |
Navigando su internet si trovano facilmente cataloghi – a volte anche interattivi – dei nuovi esopianeti che ci forniscono in un contesto graficamente ben organizzato la quantità e la descrizione – sempre aggiornate al minuto – degli esopianeti la cui presenza viene confermata. L'esobiologia è una delle branche della scienza più intriganti e appassionanti, una scienza molto flessibile che può cambiare radicalmente da un giorno all'altro, e questi cataloghi hanno la speciale dote di rendere l'esobiologia letteralmente «a portata di mano» per tutti gli scienziati e, più in generale, per il grande pubblico. Proprio oggi è stato pubblicato quello che diverrà forse il più importante fra tutti: il Catalogo degli Esopianeti Abitabili gestito dal PHL, il Planetary Habitability Laboratory dell'Università di Puerto Rico ubicata ad Arecibo. Usando i dati del recentissimo catologo, proveremo a descrivervi un esopianeta medio, passando anche per i casi estremi e più interessanti.
«Un importante scopo di queste classifiche è la possibilità di compare esopianeti dal migliore al peggiore candidato per la vita. Nuove osservazioni con telescopi terrestri e spaziali scopriranno migliaia di esopianeti nei prossimi anni. Ci aspettiamo che i dati contenuti nel nostro catalogo aiuteranno ad identificare, organizzare e paragonare il potenziale di vita di queste scoperte» ha commentato Abel Méndez, direttore del PHL e principal investigator del catalogo (per accedere al sito cliccate qui).
Secondo il catalogo, i pianeti confermati finora sono 708, e fanno parte di ben 581 sistemi planetari. Dai dati emerge che un buon 45.3% (circa 321 esopianeti) percorrono un'orbita che li porta molto vicini alla loro stella, in una regione del rispettivo sistema planetario dove le temperature sono decisamente troppo elevate per ospitare forme di vita, con condizioni simili a quelle mercuriane. Un 11.8% (84 esopianeti) si troverebbe, secondo i dati dei vari osservatori terrestri e non, in una regione attorno alla propria stella con temperature tiepide e, ipoteticamente, adatte allo sviluppo della vita. Per ora, però, sono solo due gli esopianeti confermati simili alla Terra, mentre, fra i 1235 candidati proposti dalla missione americana Kepler (di cui il 92.9% si trova in orbite simili a quelle di Mercurio), ben 14 avrebbero condizioni superficiali e atmosferiche simili a quelle del nostro pianeta. Quasi il 10% dei 708 esopianeti confermati (pari a circa 70) si troverebbe in regioni limitrofe del proprio sistema planetario, lontano dalla fascia abitabile o Cintura Verde, ai confini della sfera d'influenza della propria stella. Il restante 32.9% (corrispondente ad approssimativamente 233 esopianeti) resta ancora da classificare.
Di questi esopianeti confermati, 1 sarebbe simile a Mercurio ma con temperature decisamente più elevate, 27 sarebbero super–Terre bollenti, 2 sarebbero super–Terre 'tiepide', 30 sarebbero simili a Nettuno (di cui 27 sarebbero Nettuni bollenti, 1 Nettuno tiepido e 2 Nettuni freddi) e, infine, ben 411 avrebbero condizioni simili a quelle di Giove (di cui 267 avrebbero temperature più alte rispetto al nostro gigante gassoso, 80 avrebbero temperature simili e 64 sarebbero più freddi del pianeta più grande del nostro sistema solare). Bisogna però ricordarsi che, non per forza, i pianeti simili a Giove sono ubicati ai confini dei propri sistemi planetari: quasi sempre, infatti, parliamo di Giovi–bollenti, ossia che orbitano la propria stella ad una distanza molto ridotta. Questi pianeti si trovano così vicini ai propri astri per un fenomeno noto come migrazione, in cui – con un processo di meccanica planetaria ancora sconosciuto – questi giganti gassosi si spostano verso il centro del sistema planetario a cui appartengono.
Il catalogo offre anche una dettagliata e accurata descrizione dell'esopianeta medio. La sua massa è pari a circa 925.12 masse terrestri, anche se i casi estremi sono molto diversi: si va da un minimo di 0.02 a ben 9851.8 masse terrestri. Il raggio medio è 12.07, quasi il triplo del raggio medio dei candidati di Kepler, che è pari a circa 4.07, anche se il raggio massimo di un esopianeta rilevato dal telescopio americano (60.10 raggi terrestri) è di gran lunga superiore a quello massimo degli esopianeti confermati (circa 24.66).
L'esopianeta medio orbita la propria stella in 2802.59 giorni, ossia più di 7 anni e mezzo, anche se i casi estremi, ancora una volta, sono completamente diversi: la lunghezza minima dell'anno solare è di 0.09 giorni, mentre il massimo è ben 730000 giorni, pari ad esattamente due mila anni. Si tratta probabilmente del pianeta più distante dalla propria stella, che la orbita ad una distanza pari a 207 volte la distanza fra il Sole e la Terra (detta Unità Astronomica per convenzione), un numero più di 100 volte la distanza media che separa una stella dal proprio esopianeta, pari a circa 2.2727 UA. La temperatura media di un esopianeta è pari a 707.41 gradi, mentre nei dati di Kepler questa misura è stimata attorno ai 777.13 gradi.
Questi pianeti orbitano una stella–media con una massa quasi come quella del nostro Sole, ma con un raggio in media 2.76 volte superiore e una temperatura di circa 5440.47 gradi kelvin.
Link utili: catalogo degli esopianeti abitabili (clicca qui), articolo simile in lingua inglese su Universe Today (clicca qui)
Un nuovo, dettagliatissimo catalogo online sugli esopianeti potenzialmente abitabili
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
13.12.11
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