Dawn scende «in picchiata» verso Vesta

Quest'immagine di Vesta è stata scattata dalla sonda Dawn il 24 Luglio 2011, ad un'altezza di circa 5200 km (© immagine NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA) 
La sonda americana Dawn ha completato oggi con successo le manovre che l'hanno inserita nell'orbita più bassa che ha mai percorso finora attorno all'asteroide gigante Vesta, ed ha già iniziato le osservazioni scientifiche che amplieranno ancor di più la nostra conoscenza su questo misterioso asteroide. Le nostre conoscenze su questo enigmatico corpo celeste del nostro sistema solare erano, fino a qualche mese fa, quasi nulle: le immagini a più alta risoluzione che possedevamo di Vesta erano infatti quelle di Hubble, in cui la superficie dell'asteroide era solamente un puntino scuro composto da poche dozzine di pixel. Ma ora, grazie a Dawn, la nostra conoscenza su quest'asteroide è aumentata in modo esponenziale.
«Cosa può essere più eccitante di esplorare un mondo alieno che fino a poco tempo fa era virtualmente sconosciuto?» ha commentato Marc Rayman, capo ingegnere di Dawn e proveniente dal Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. 
L'orbita che Dawn sta seguendo in questi attimi attorno al secondo corpo più massiccio della fascia asteroidale è stata definita LAMO, la sigla di Low Altitude Mapping Orbit (orbita a fini di mappatura a bassa altitudine). Quest'orbita prevede che la sonda disti solamente 210 chilometri dalla superficie costellata di crateri dell'asteroide, tanto bassa che Dawn ne completa una ogni 4.3 ore. L'orbita che la sonda ha seguito appena arrivata a destinazione l'ha portata ad un'altitudine di circa 2700 chilometri. Poi, usando i suoi propulsori ionici, la sonda ha gradualmente iniziato a scendere verso la superficie di Vesta fino a che, all'inizio dell'autunno terrestre, i tecnici hanno comandato alla sonda di fermarsi ad un'altitudine di circa 680 chilometri per iniziare una prima campagna di mappatura superficiale.
«E' sia soddisfacente che eccitante che Dawn si stia comportando così bene» ha proseguito Rayman in un'intervista al sito di divulgazione scientifica Universe Today.
Le diverse orbite percorse da Dawn: orbita iniziale (2750 km di altitudine, 69 h per completare un'orbita),  alta orbita di mappatura (680 km di altitudine, 12.3 h per orbita), bassa orbita di mappatura (210 km, 4.3 h per orbita). (© immagine  NASA/JPL-Caltech/Marc Rayman)
Dawn decollò dal Kennedy Space Center ubicato a Cape Canaveral, in Florida, nel settembre del 2007. Dopo 4 anni di ibernazione in cui ha vagato nello spazio interplanetario, i motori di Dawn si sono svegliati per la prima volta e hanno raggiunto la loro prima tappa spaziale, Vesta, nel luglio di quest'anno. La secondo tappa sarà il pianeta nano Cerere.
«Ora è molto interessante aver raggiunto quest'orbita bassa» ha proseguito Rayman. «Abbia già una collezione spettacolare di immagini e altri dati affascinanti su Vesta, e ora avremo ancora di più. Abbiamo un bel po' di lavoro davanti a noi per acquisire i dati di mappatura programmati, e sto guardando in avanti verso ogni pezzo di questi dati!».
Dawn rimarrà in questa bassa orbita per almeno 10 settimane. Durante questo lungo periodo, la sonda analizzerà e fotograferà ancor più da vicino l'enigmatico corpo celeste, usando le Framing Cameras tedesche, il Visibile and Infrared Mapping Spectrometer sviluppato dall'Italia, il rilevatore di raggi gamma e di neutroni e il rilevatore di forze gravitazionali.
«La visita di Dawn a Vesta ci ha aperto gli occhi, mostrandoci crateri e vette che i telescopi avevano solo suggerito» ha commentato Christopher Russel, principal investigator della missione all'Università della California di Los Angeles (UCLA). «Ti asciuga l'appetito per un giorno quando esploratori umani possono vedere le meraviglie di un asteroide da soli».
Lo scopo della missione non è tanto quello di raccogliere informazioni – pur sempre preziose – su questi singoli asteroidi, ma è quello di raccogliere informazioni che agiranno da tessere di un puzzle. Il puzzle, in questo caso, è la storia del nostro sistema solare. Da anni, gli astronomi planetari stanno cercando di ricostruire questo puzzle. Le tessere sono veramente tante, ma, di questo passo, possiamo farcela.
Dawn scende «in picchiata» verso Vesta Dawn scende «in picchiata» verso Vesta Reviewed by Pietro Capuozzo on 13.12.11 Rating: 5
Riproduzione riservata. (C) Polluce Notizie 2010-2017. Powered by Blogger.