Gran Sasso, superata la velocità della luce, le teorie di Einstein potrebbero crollare
Il Cern di Ginevra e il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso hanno effettuato una scoperta incredibile, che, qualora venisse confermata, rivoluzionerebbe la fisica come la conosciamo oggi: alcuni neutrini potrebbero aver superato la velocità della luce. Potremmo scoprire che Einstein ha commesso il più grande errore nella storia della fisica, ma la sua teoria, secondo altri scienziati, «sopravviverà come quella di Newton». Intanto si sono accese incredibili discussioni e si stanno eseguendo meticolosi esperimenti nei laboratori di tutto il mondo.
I neutrini facevano parte dell'esperimento Opera, e hanno percorso un tunnel sotterraneo di 732 chilometri che li ha portati dal Cern, l'acceleratore di particelle di Ginerva, fino al Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, ubicato nella montagna abruzzese omonima. Il rilevatore nei laboratori italiani ha confermato che i neutrini hanno impiegato 2,4 millisecondi – ossia 0,0024 secondi – a percorrere quest'enorme distanza. Avrebbero quindi impiegato 60 nanosecondi meno di quanto ci avrebbe messo la luce a percorrere la medesima distanza. Questo rilevatore ha un errore possibile stimato attorno ai 10 nanosecondi, e la distanza che separa i due laboratori potrebbe essere sbagliata di 20 cm, centimetro meno centimetro più.
I neutrini facevano parte dell'esperimento Opera, e hanno percorso un tunnel sotterraneo di 732 chilometri che li ha portati dal Cern, l'acceleratore di particelle di Ginerva, fino al Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, ubicato nella montagna abruzzese omonima. Il rilevatore nei laboratori italiani ha confermato che i neutrini hanno impiegato 2,4 millisecondi – ossia 0,0024 secondi – a percorrere quest'enorme distanza. Avrebbero quindi impiegato 60 nanosecondi meno di quanto ci avrebbe messo la luce a percorrere la medesima distanza. Questo rilevatore ha un errore possibile stimato attorno ai 10 nanosecondi, e la distanza che separa i due laboratori potrebbe essere sbagliata di 20 cm, centimetro meno centimetro più.
La profondità massima del tunnel, che passa sotto il monte Maggiorasca e accanto a Perugia, Alessandria, Firenze e al Monte Bianco, è di 11,4 km circa, mentre quella media è di circa 11 chilometri. Per fare un paragone, i neutrini ci hanno messo 3 battiti d'ali di una mosca per percorrere una distanza che in macchina – in linea d'aria – si fa in quasi 7 ore. I neutrini hanno impiegato il 0,0002% in meno rispetto alla velocità della luce, ossia venti parti su un milione.
«Ora ci saranno verifiche negli Stati Uniti e in Giappone» ha dichiarato Roberto Petronzio, presidente dell'INFN, l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, da dove provengono la maggior parte degli scienziati italiani impiegati in questo esperimento costato finora 70 milioni di euro. Una cifra molto alta ma che ha dato buoni – se non ottimi – frutti, dato che in questi giorni potrebbe verificarsi la più grande rivoluzione nella fisica di sempre.
Ma la scoperta è stata quasi casuale. «Date le possibilità dello strumento, pensavao di compiere altre verifiche compresa la velocità della luce» spiega infatti Antonio Ereditato, il presidente cinquantaseienne dell'esperimento Opera. «E qui siamo stati colti di sorpresa. Volevamo misurare un dato consolidato e invece ci siamo resi conto del superamento dei 300 mila chilometri al secondo stabilito da Einstein».
Se ci dovesse essere lo «zampino del diavolo» in questa scoperta, esso si sarebbe nascosto molto bene, perché gli scienziati hanno calcolato tutto molto meticolosamente e accuratamente. Hanno perfino aggiunto ai circa 732 chilometri che separano i due famosi laboratori i 7 centimetri di spostamento tettonico causati dal terremoto del 2009, accompagnati da un 1 centimetro annuo di movimento naturale.
Nonostante l'accuratezza dei dati, la notizia non è ancora stata verificata e, secondo Ereditato, ci vorranno mesi per avere l'attesa conferma. Alcuni scienziati, infatti, hanno deciso di non condividere la notizia che considerano troppo prematura.
I neutrini erano stati prodotti al Cern facendo collidere dei protoni contro dei cilindri di grafite. I neutrini sono poi stati inviati verso il Gran Sasso in gruppi, ognuno dei quali partiva 50 microsecondi dopo quello prima. Il vero scopo era quello di misurare eventuali mutazioni nei neutrini durante il percorso, mutazioni alquanto atipiche dato che i neutrini non interagiscono con nessuna materia durante questo percorso.
Cosa potrebbe cambiare? Innanzitutto, un effetto potrebbe precedere la causa. Poi, i viaggi nel tempo potrebbero essere realtà fra qualche secolo, demolendo alcune teorie che li rendono tutt'oggi impossibili. Inoltre, potrebbero esistere altre dimensioni che hanno consentito ai neutrini di prendere un percorso più breve, e ciò implicherebbe quindi che essi non hanno superato realmente la velocità della luce. Infine, ciò potrebbe voler dire che alcuni neutrini potrebbero raggiungere la Terra prima che la supernova che li genera esploda veramente.
Insomma, non ci resta che dire che non vediamo l'ora di sentire altro su questa scoperta rivoluzionaria.
Gran Sasso, superata la velocità della luce, le teorie di Einstein potrebbero crollare
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
24.9.11
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