Juno inizia a riaccendere i propri strumenti

La sonda americana Juno ha iniziato ad ambientarsi nella sua nuova dimora celeste. La sonda, arrivata in orbita attorno a Giove tre giorni fa, sta ora comunicando con la sua antenna ad alto guadagno ed ha iniziato a riattivare i propri strumenti scientifici, che erano stati spenti in vista della manovra di inserimento orbitale.

Due giorni fa, Juno ha acceso cinque dei suoi otto strumenti (nove se si conta anche Junocam, che però non è ufficialmente considerata uno strumento scientifico). In linea con la tabella di marcia dettata dal piano di volo, gli strumenti rimanenti verranno attivati entro la fine del mese.

Il 13 Luglio, la sonda eseguirà una piccola manovra di correzione della traiettoria per rifinire i suoi parametri orbitali. La manovra di inserimento del 5 Luglio era durata 35 minuti e 2 secondi, appena un secondo di differenza rispetto al previsto. La manovra ha portato Juno sulla prima delle due orbite di cattura da 53.4 giorni l'una. La sonda si calerà nella sua prima orbita scientifica di 14 giorni solo dopo la manovra di riduzione del periodo, prevista per il 19 Ottobre.

"Prima di decollare cinque anni fa, avevamo programmato una data e un'ora per la manovra di inserimento orbitale, e l'abbiamo centrata alla perfezione," spiega Rick Nybakken della NASA. "Siamo sull'orbita da 53.4 giorni prevista. Ora ci stiamo concentrando sulla quarta e ultima accensione del nostro motore principale, quella del 19 Ottobre."

La manovra di inserimento orbitale è stata eseguita in prossimità del primo periapside della missione, quando la sonda distava appena 4667 chilometri dalla sommità delle nubi gioviane. Il prossimo periapside è previsto per il 27 Agosto. In quell'occasione, gli strumenti scientifici saranno attivi, e potranno quindi raccogliere i loro primi dati a poche migliaia di chilometri dall'atmosfera di Giove.

"Abbiamo dovuto spegnere tutti i nostri fantastici strumenti per assicurare il successo della manovra di inserimento orbitale il 5 Luglio," spiega Scott Bolton dell'SwRI, a capo della missione. "Ma la prossima volta avremo i nostri occhi e le nostre orecchie ben aperti."