ASTRO-H distrutto da una catena di errori
Secondo la ricostruzione degli ingegneri giapponesi, la prima anomalia avrebbe colpito il telescopio alle 20:10 ora italiana del 25 Marzo. Poco prima, tra le 19:01 e le 19:22, il satellite avrebbe completato una manovra per terminare l'osservazione della Nebulosa Granchio e puntare i suoi occhi robotici in direzione di Markarian 205.
Improvvisamente, il sistema di riferimento inerziale, o IRU, ha segnalato al computer di bordo la presenza (in realtà inesistente) di un importante moto di rotazione lungo l'asse Z del satellite, a una velocità di 21.7 gradi per ora. Ancora non si conoscono le ragioni per cui l'IRU abbia comunicato al computer un dato del tutto sbagliato - il satellite, infatti, era assolutamente immobile al momento della segnalazione. Normalmente, il computer avrebbe confrontato i dati dell'IRU con quelli degli inseguitori di stelle. Questi ultimi sono impostati in modo da avere la priorità, quindi un'apparente anomalia visibile solo nei dati dell'IRU e non in quelli degli inseguitori stellari sarebbe stata ignorata. Tuttavia, al momento dell'anomalia gli inseguitori non erano attivi. L'agenzia spaziale giapponese, la JAXA, non ha chiarito se gli inseguitori fossero stati disattivati intenzionalmente oppure se anch'essi siano stati vittima di un guasto che ne ha impedito il corretto funzionamento.
Avendo a disposizione solo i dati dell'IRU, il computer di bordo ha assunto che il moto anomalo fosse reale. Poco dopo, il computer ha ordinato alle ruote di reazione di eliminare il moto anomalo ruotando a una velocità di circa 20 gradi all'ora nella direzione opposta. Tuttavia, dato che il moto anomalo era in realtà inesistente, la risposta delle ruote di reazione ha fatto sì che il telescopio iniziasse davvero a ruotare lungo l'asse Z a gran velocità.
Il momento del telescopio è cresciuto sempre di più, avvicinandosi rapidamente verso il limite di saturazione di 120 newton-metro-secondo (Nms). Alle 02:04 del 26 Marzo, il momento del telescopio era di 112 Nms. Tuttavia, il sistema IRU, ancora difettoso, continuava a mostrare un moto anomalo in direzione opposta rispetto a quella delle ruote di reazione. A questo punto, è intervenuto il computer di bordo, interrompendo tutte le attività ed attivando la modalità provvisoria - una configurazione di volo che utilizza i dati dei sensori per determinare il vettore solare e, usando il sistema di controllo dell'assetto, puntare i pannelli in direzione del Sole.
L'attivazione della modalità provvisoria ha introdotto un nuovo errore. Di recente, il software del computer di bordo era stato aggiornato per tener conto dell'estensione della piattaforma ottica su cui sono situati i vari telescopi. Tuttavia, le analisi mostrano che il software non era del tutto compatibile con i sensori solari, che quindi non hanno funzionato come previsto. Inoltre, i nuovi algoritmi non avevano calcolato correttamente lo spostamento del centro di massa, portando i propulsori del sistema di controllo dell'assetto ad accendersi in una direzione diversa da quella richiesta dal computer.
L'accensione dei propulsori non ha fatto altro che accelerare ulteriormente il moto ormai incontrollato del satellite. Tra le 2:31 e le 2:53, una decina di frammenti si sono staccati dal corpo principale del telescopio. Nonostante la natura dei frammenti sia ancora sconosciuta, è probabile che le estremità dei pannelli solari e la piattaforma ottica con i vari strumenti siano coinvolte.
Sorprendentemente, la JAXA è riuscita a ottenere dei brevi segnali dal telescopio: il primo, durato tre minuti, alle 15:49 del 26 Marzo; il secondo, durato quattro minuti, esattamente un'orbita più tardi, alle 17:23 dello stesso giorno. Nessun dato di telemetria o dato diagnostico che potesse rivelare informazioni utili sullo stato di salute dei sistemi di bordo è stato scaricato durante i contatti. Dopo due giorni di silenzio, ASTRO-H si è fatto sentire un'altra volta, per dieci secondi alle 15:06 del 28 Marzo con l'antenna di Uchinoura. Il contatto radio delle 17:33 dello stesso giorno con l'antenna di Santiago non proveniva dal telescopio, secondo nuove analisi.
La JAXA ha annunciato che i tentativi di riprendere il controllo di ASTRO-H, o di ciò che ne rimane, continueranno per almeno un paio di mesi, accompagnati da continue osservazioni da terra per determinare lo stato del telescopio.
La JAXA ha annunciato che i tentativi di riprendere il controllo di ASTRO-H, o di ciò che ne rimane, continueranno per almeno un paio di mesi, accompagnati da continue osservazioni da terra per determinare lo stato del telescopio.
ASTRO-H distrutto da una catena di errori
Reviewed by Pietro Capuozzo
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19.4.16
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