Scovato un disco di giovani stelle nel complesso di Orione
Un gruppo di astronomi è riuscito a scovare un disco di formazione stellare attorno a Kappa Ori, un lontano astro situato nell'angolo sud-orientale della costellazione di Orione. La supergigante, nota anche come Saiph, vanta 15 masse solari e dista circa 650 anni luce dal nostro pianeta.
Gli astronomi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics hanno puntato l'occhio robotico della sonda europea XMM-Newton in direzione di due regioni celesti nei pressi di Saiph caratterizzate dalla presenza di numerosi oggetti stellari giovani, o YSO. Il potente occhio della sonda ha consentito l'identificazione di ben 121 sorgenti di raggi-X che gli astronomi ritengono essere stelle con dischi circumstellari, protostelle e potenziali stelle di classe III. Mappando la struttura di questa regione, gli astronomi si sono accorti che tutti gli oggetti rilevati da XMM-Newton formano un massiccio anello con un diametro tra i 16 e i 26 anni luce.
Gli astronomi dell'Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics hanno puntato l'occhio robotico della sonda europea XMM-Newton in direzione di due regioni celesti nei pressi di Saiph caratterizzate dalla presenza di numerosi oggetti stellari giovani, o YSO. Il potente occhio della sonda ha consentito l'identificazione di ben 121 sorgenti di raggi-X che gli astronomi ritengono essere stelle con dischi circumstellari, protostelle e potenziali stelle di classe III. Mappando la struttura di questa regione, gli astronomi si sono accorti che tutti gli oggetti rilevati da XMM-Newton formano un massiccio anello con un diametro tra i 16 e i 26 anni luce.
Il contributo della sonda europea è stato fondamentale, in quanto quasi solo i raggi-X sono in grado di penetrare nelle profondità delle nubi di gas e polveri che celano le giovani stelle. Confrontando il flusso di fotoni a raggi-X nei pressi di Kappa Ori con quello proveniente dal complesso molecolare filamentoso L1641, osservato da XMM-Newton con la collaborazione del telescopio spaziale Spitzer nell'ambito del programma SOXS, gli scienziati sono giunti alla conclusione che le giovani stelle attorno a Kappa Ori sono di gran lunga più luminose rispetto alle loro cugine in L1641.
"In generale, lo studio della nube di Orione è particolarmente difficile; infatti, recenti osservazioni hanno dimostrato che questo reparto di maternità stellare ha una struttura particolarmente complessa, formata da bolle impilate prodotte dall'interazione tra la nube e le supernove o i venti delle stelle più massicce," spiega Ignazio Pillitteri del CfA. "Io e i miei collaboratori abbiamo iniziato a studiare la nebulosa Orione A e L1641 ai raggi-X con SOXS. L'analisi di Kappa Ori è solo un'estensione di questo studio."
Secondo la ricostruzione degli scienziati, l'anello di stelle risulta luminoso anche nel visibile, nel medio infrarosso e nel lontano infrarosso. La sua esistenza fornisce preziose informazioni sui delicati meccanismi che regolano la formazione stellare, suggerendo che i venti stellari provenienti dagli astri più massicci al centro delle nubi di gas spazzino via e comprimano il materiale circostante, che poi collasserebbe e andrebbe a formare nuove stelle.
"C'è almeno un altro campo che vogliamo studiare, popolato da un gruppo di giovani stelle con dischi," prosegue Pillitteri. "Vogliamo eseguire ulteriori osservazioni di spettroscopia ottica che ci aiuteranno a determinare le temperature fotosferiche, la gravità, la composizione chimica e l'età di queste stelle. Stiamo inoltre attendendo il rilascio dei dati raccolti dalla sonda Gaia riguardo l'intero complesso di Orione."
I dati di Gaia potrebbero dimostrarsi decisivi per confermare la presenza di questo anello, che sarebbe l'ennesimo trovato nella superbolla di Orione-Eridano.
Photo credit: Pillitteri et al., 2016
Scovato un disco di giovani stelle nel complesso di Orione
Reviewed by Pietro Capuozzo
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