Misurato per la prima volta il battito cardiaco di una galassia

Un gruppo di astronomi di Yale e Harvard è riuscito ad effettuare la prima misurazione delle pulsazioni luminose di una galassia dovute alle oscillazioni luminose delle stelle più antiche.

"Siamo portati a pensare che le galassie siano fari costanti nel cielo, ma in realtà la loro luce è tremolante a causa di tutte le stelle giganti pulsanti al loro interno," spiega Pieter von Dokkum di Yale.

Un'immagine di T. Leporis, una stella pulsante a 500 anni luce dalla Terra. Credit: ESO/J.-B. Le Bouquin et al.

Verso il termine del loro ciclo vitale, le stelle simili al Sole diventano molto luminose e si espandono fino a raggiungere dimensioni pari quasi al diametro dell'orbita terrestre. Successivamente, queste stelle iniziano a pulsare, registrando picchi e cali di luminosità ogni cento giorni circa. Questo comportamento è già stato osservato in molte stelle nella nostra Via Lattea. Finora, però, nessuno studio aveva analizzato l'effetto di queste stelle pulsanti sulla luce totale emessa da una galassia.

"Ci siamo accorti che queste stelle sono così luminose e le loro pulsazioni sono così forti che sono difficili da nascondere," spiega Charlie Conroy di Harvard. "Abbiamo deciso di vedere se le pulsazioni di queste stelle sono misurabili anche senza separare la loro luce da quella del mare di stelle costanti."

I ricercatori hanno analizzato una serie di immagini della galassia M87, distante 53 milioni di anni luce dalla Tera, scattate dal telescopio spaziale Hubble nell'arco di tre mesi nel 2006. Il risultato? Circa il 25% dei pixel nelle immagini di Hubble risultano variare in luminosità. In totale, la pulsazione media di M87 è pari a 270 giorni circa.

"I nostri modelli suggeriscono che le pulsazioni siano più evidenti nelle galassie più giovani," spiega Jieun Choi di Harvard, "ora dovremo solo verificarli."