Cassini si tuffa nei geyser di Encelado: le prime foto


La sonda Cassini della NASA ha incominciato a trasmettere le prime foto del suo penultimo incontro ravvicinato con Encelado, un'affascinante luna di Saturno che sotto la sua superficie ghiacciata nasconde un vasto oceano globale. Alle 16:22 ora italiana del 28 Ottobre, Cassini ha sorvolato il polo sud di Encelado, tuffandosi nel bel mezzo di un geyser a 49 chilometri di quota. Mai prima d'ora la sonda americana era sfrecciata attraverso un pennacchio volando ad altitudini così basse.
Purtroppo, quello di due giorni fa è stato il penultimo incontro di Cassini con questa enigmatica luna: la sonda infatti si sta avviando verso la fine della sua missione, tanto che la prossima volta che giungerà così vicina a un corpo celeste starà bruciando nell'atmosfera di Saturno.

I geyser di Encelado.
Lo scopo del flyby è stato quantificare il livello di attività idrotermale all'opera all'interno di Encelado, un aspetto chiave nello studio del potenziale biologico della luna. In particolare, lo spettrometro INMS a bordo di Cassini ha cercato tracce di idrogeno molecolare all'interno dei campioni prelevati dal pennacchio.


"Confermare la presenza di idrogeno molecolare nel pennacchio sarebbe un'altra prova dell'esistenza di attività idrotermali all'opera sul fondale dell'oceano di Encelado," aveva spiegato Hunter Waite del Southwest Research Institute prima del flyby. "La quantità di idrogeno sarebbe proporzionale alla magnitudine dell'attività idrotermale."


Purtroppo, per i risultati scientifici completi del flyby ci vorranno mesi, se non anni. Nel frattempo, però, possiamo iniziare a goderci le splendide immagini. Solo poche settimane fa, Cassini aveva fotografato per la prima volta le regioni polari dell'emisfero boreale di Encelado, che finora erano sempre rimaste immerse nell'oscurità (clicca qui per le foto).
Tuffandosi a un'altitudine così bassa, gli scienziati sperano di aver raccolto le molecole più pesanti tramite lo strumento CDA a bordo di Cassini, in grado di rilevare fino a 10 mila particelle al secondo. In precedenza, volando a quote più elevate, la sonda aveva già riscontrato la presenza di materiali organici.
"Non c'è spazio per ambiguità," aveva spiegato Sasha Kempf dell'Università del Colorado. "O i dati corrisponderanno a ciò che i nostri modelli ci dicono sul ritmo con cui i geyser producono materiale, oppure il nostro concetto di come i geyser operano andrà rivisto."
Un altro obiettivo del flyby è stato quello di risolvere la struttura dei geyser, ovvero determinare se sono composti da singoli getti, simili a colonne, oppure da "tende" continue di materiale, o ancora da una combinazione.
Cassini ha ripreso l'emisfero meridionale di Encelado ad alta risoluzione durante la fase di avvicinamento, sfruttando la luce solare riflessa da Saturno. Poi, nel giro di una decina di secondi, la sonda si è gettata attraverso uno dei getti, volando a 30.6 mila chilometri orari. Infine, allontanandosi dalla luna, Cassini ha usato il suo occhio robotico per catturare splendide foto di Encelado illuminato dal Sole, con Saturno sullo sfondo.
Cassini si tuffa nei geyser di Encelado: le prime foto Cassini si tuffa nei geyser di Encelado: le prime foto Reviewed by Pietro Capuozzo on 30.10.15 Rating: 5
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