Cassini si tuffa nei geyser di Encelado: le prime foto
Purtroppo, quello di due giorni fa è stato il penultimo incontro di Cassini con questa enigmatica luna: la sonda infatti si sta avviando verso la fine della sua missione, tanto che la prossima volta che giungerà così vicina a un corpo celeste starà bruciando nell'atmosfera di Saturno.
I geyser di Encelado. |
Tuffandosi a un'altitudine così bassa, gli scienziati sperano di aver raccolto le molecole più pesanti tramite lo strumento CDA a bordo di Cassini, in grado di rilevare fino a 10 mila particelle al secondo. In precedenza, volando a quote più elevate, la sonda aveva già riscontrato la presenza di materiali organici.
"Non c'è spazio per ambiguità," aveva spiegato Sasha Kempf dell'Università del Colorado. "O i dati corrisponderanno a ciò che i nostri modelli ci dicono sul ritmo con cui i geyser producono materiale, oppure il nostro concetto di come i geyser operano andrà rivisto."
Un altro obiettivo del flyby è stato quello di risolvere la struttura dei geyser, ovvero determinare se sono composti da singoli getti, simili a colonne, oppure da "tende" continue di materiale, o ancora da una combinazione.
Cassini ha ripreso l'emisfero meridionale di Encelado ad alta risoluzione durante la fase di avvicinamento, sfruttando la luce solare riflessa da Saturno. Poi, nel giro di una decina di secondi, la sonda si è gettata attraverso uno dei getti, volando a 30.6 mila chilometri orari. Infine, allontanandosi dalla luna, Cassini ha usato il suo occhio robotico per catturare splendide foto di Encelado illuminato dal Sole, con Saturno sullo sfondo.
Cassini si tuffa nei geyser di Encelado: le prime foto
Reviewed by Pietro Capuozzo
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30.10.15
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