SpaceX, sarà un ritorno al volo affollato: almeno 4 lanci in 2 mesi
La SpaceX ha aggiornato il piano di ritorno al volo del suo Falcon 9 dopo il drammatico fallimento di Giugno. Il vettore tornerà a volare portando in orbita 11 satelliti della Orbcomm e non il satellite SES-9 come annunciato in precedenza. Il satellite della SES è slittato al lancio successivo, quello che in origine spettava alla missione della Orbcomm.
Il fallimento del 28 Giugno aveva bloccato più di mezza dozzina di missioni che la SpaceX sperava di completare nella seconda metà del 2015. Ora, dopo quattro mesi di analisi e modifiche, il nuovo Falcon 9 è pronto a ritornare a volare. La SpaceX ritiene di poter eseguire due o tre lanci prima della fine dell'anno solare, con il primo previsto fra sei-otto settimane.
La sostituzione di SES-9 con gli undici mini-satelliti della Orbcomm è dovuta alla strategia scelta dalla SpaceX per consentire una graduale verifica in volo di tutte le funzioni primarie del vettore. Mentre gli undici satelliti da 170 chili l'uno della Orbcomm verranno rilasciati su un'orbita a soli 650 chilometri di quota, SES-9 verrà portato su un'orbita ben più elevata, a oltre 35 mila chilometri di altitudine, il che richiederà una seconda accensione del motore Merlin del secondo stadio. In parole povere, la SpaceX ha deciso di effettuare la missione più semplice prima, e quella un po' più complicata dopo.
"Mentre ci prepariamo a ritornare a volare, la SpaceX assieme ai nostri clienti SES e Orbcomm ha valutato l'opportunità di ottimizzare la prossima missione del Falcon 9," si legge in un comunicato stampa diffuso dalla SpaceX il 16 Ottobre. "Tutte le parti hanno concordato che la SpaceX volerà la missione della Orbcomm sul prossimo lancio. La missione della Orbcomm non richiede una riaccensione del motore del secondo stadio dopo l'inserimento orbitale. Volare la missione della Orbcomm prima permetterà quindi alla SpaceX di condurre un test in orbita al sistema di riaccensione del secondo stadio dopo che i satelliti della Orbcomm saranno stati rilasciati."
"Ci siamo presi il razzo della SES, e loro si sono presi il nostro," spiega Marc Eisenberg della Orbcomm. "La decisione è stata proposta dalla SpaceX. Credo che abbiano convinto la SES a volare come seconda. Detto questo, siamo in costante comunicazione con la SpaceX, ma non è che siamo in una stanza con tutti i rappresentanti, anche quelli della SES."
Il vettore si trova attualmente alla base della SpaceX a McGregor, nel Texas, dove i nove motori del primo stadio sono stati sottoposti a un test di accensione statica durato poco più di 15 secondi. Il vettore presenta numerosi miglioramenti, molti dei quali erano stati progettati ben prima del fallimento di Giugno. Le modifiche includono un aumento nel volume dei serbatoi dello stadio superiore, motori a spinta maggiore, carburante più denso e molto altro. Tutto ciò permetterà al razzo di avere più carburante a disposizione per la discesa e il recupero in mare. Finora, tutti i test di rientro sono falliti, ma l'ultimo ha lasciato ben sperare, con il Falcon 9 che è esploso cadendo sul fianco dopo una decina di secondi trascorsi in assetto verticale e a velocità nulla sulla chiatta robotica allestita in mezzo all'Atlantico.
Se la SpaceX riuscisse a lanciare le missioni della Orbcomm e della SES entro la fine dell'anno, inaugurerebbe il 2016 con una missione robotica di rifornimento della Stazione Spaziale con la capsula Dragon. La missione, sotto contratto NASA, è prevista per Gennaio.
Tra i prossimi lanci è previsto anche l'ultimo della vecchia versione del Falcon 9, che porterà in orbita il satellite Jason 3 della NASA, della NOAA, dell'Eumetsat e dell'agenzia spaziale francese, la CNES. Secondo un portavoce della NASA, il lancio di Jason 3 è previsto per non prima di Dicembre, ma la decisione finale sarà presa dalla SpaceX.
SpaceX, sarà un ritorno al volo affollato: almeno 4 lanci in 2 mesi
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
19.10.15
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