I motori dello Space Launch System pronti alla loro prima accensione
Uno dei quattro motori RS-25 che alimenteranno il primo stadio dello Space Launch System. Foto Aerojet Rocketdyne |
Il più grande razzo mai progettato, lo Space Launch System, ha raggiunto un'altra importante pietra miliare nel lungo cammino che nel 2018 lo porterà a staccarsi in volo verso il cielo per la sua prima volta. La NASA ha annunciato ieri che a breve darà inizio alla fase di sperimentazione dei motori che spingeranno il razzo verso lo spazio.
I motori in questione sono gli RS-25 del primo stadio, gli stessi che per più di trent'anni hanno fatto volare gli Space Shuttle e che ore si vedono concedere una nuova vita dalla NASA. I motori, naturalmente adattati al loro nuovo impiego, hanno già raggiunto il centro spaziale di Stennis, nel Mississipi, dove a breve saranno sottoposti ai primi test.
La fase di sperimentazione inizierà a metà Gennaio, con un ritardo di qualche mese causato da un problema di contaminazione. Ora, i motori sono finalmente pronti per essere accesi per la prima volta dopo molti anni di silenzio sulla piattaforma A-1 del centro spaziale.
Il primo motore che sarà acceso, catalogato col numero 0525, è in realtà un motore sperimentale, che non verrà mai impiegato in volo. Al contrario, i motori successivi saranno quelli che spingeranno lo Space Launch System (SLS) nella sua primissima missione, l'Exploration Mission 1.
"Dovremo eseguire dei test molto specifici e particolari, perché questi motori hanno già volato nello spazio, sullo Space Shuttle - sono motori già autorizzati al volo," ha spiegato Todd May, program manager dell'SLS.
I quattro motori che alimenteranno il primo volo, catalogati come ME-2045, ME-2056, ME-2058 e ME-2060, sono considerati dei "veterani", essendo già stati impiegati in numerose missioni con lo Space Shuttle.
"Volare uno Space Shuttle o l'SLS sono due cose molto diverse," prosegue May. "Con l'SLS, molti parametri cambieranno. Nello Space Shuttle, il carburante nel serbatoio esterno doveva raggiungere i motori dello Shuttle seguendo un percorso molto tortuoso. Ora, abbiamo un modo molto più efficiente per portare l'idrogeno e l'ossigeno liquidi ai motori, e una volta arrivati sono più freddi. Vogliamo vedere fino a dove possiamo arrivare in termini di efficienza."
Tuttavia, May ha aggiunto che cercheranno allo stesso tempo di non stravolgere le nuove condizioni di operazione dei motori rispetto a quelle dello Space Shuttle. "Attualmente, stiamo facendo qualcosa apparentemente insensato, cioè installare dei radiatori per riscaldare il carburante, in quanto esso raggiungeva i motori in maniera troppo efficiente. Non è qualcosa che avremmo voluto fare, ma dobbiamo rispettare i limiti ingegneristici che ci vengono posti quando usiamo qualcosa che è già stato costruito."
"Vorremo iniziare a sperimentare pressioni più alte nei collettori: lo stadio centrale è più alto di quelli laterali, e quando vuoi portare dei carichi nello spazio vuoi volare con forze-g maggiori, il che aggiunge ancor più pressione, ed è esattamente ciò che sperimenteremo." La pressione a cui verranno sottoposti i collettori LOX sarà di circa quasi 18 bar. Gli RS-25 hanno un limite di poco più di 15, anche se in volo non superavano mai i 12 bar. Con l'SLS, la NASA punta a un'accelerazione di 3,3g, contro i 3 dello Space Shuttle.
Oggetto dei test sarà anche un nuovo sistema di controllo del motore. "Abbiamo un nuovo sistema all'avanguardia che abbiamo preso al 60% da un J-2X. Avevamo bisogno di un nuovo sistema, e costa anche un quinto rispetto a quello di uno Shuttle."
La fase di sperimentazione occuperà il centro di Stennis per tutto l'anno. Nel frattempo, a Michoud, in Louisiana, prosegue la costruzione dell'hardware dello stadio principale, mentre a Marshall, in Alabama, la NASA si sta occupando del veicolo di prova.
I motori dello Space Launch System pronti alla loro prima accensione
Reviewed by Pietro Capuozzo
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