Incidente spaziale in Russia, due vittime

Sarebbero due le vittime e tre i feriti in seguito a un incidente avvenuto in una base spaziale russa, secondo le agenzie di stampa nazionali. Tre giorni fa, alla base di Plesetsk, gli operai stavano eseguendo la pulizia di un serbatoio di propellente, un lavoro di routine. Qualcosa però sarebbe andato storto e gli operai sono stati esposti ai vapori velenosi di azoto.

Secondo il Ministero della Difesa russo, l'incidente sarebbe stato causato dall'infrazione delle normative di sicurezza.

Il cosmodromo di Plesetsk, nella provincia di Arkhangelsk, è sotto intensa ristrutturazione, con lo scopo di renderlo la punta di diamante degli spazioporti russi. La Russia, infatti, vuole fare meno affidamento al cosmodromo di Baikonour, che appartiene al Kazakhistan, e che attualmente è l'unica porta per la Stazione Spaziale Internazionale. [Leggi: Esplode un razzo Proton-M, contaminato il cosmodromo di Baikonour]

Solo un quarto dei lanci russi avviene direttamente sul territorio russo, ma la Roscosmos, l'ente spaziale nazionale, spera di portare la percentuale a nove decimi entro il 2030, sfruttando i cosmodromi di Plesetsk e di Vostochny.

Attualmente, il cosmodromo è usato solamente per lanciare missili balistici intercontinentali e satelliti, ma già l'anno prossimo potrebbe essere utilizzato per i test del lanciatore pesante Angara.

L'agenzia di stampa Ria Novosti ha spiegato che il motivo del ritardo tra l'incidente e l'annuncio delle vittime non è ancora chiaro, «ma le questioni militari più delicate sono tenute strettamente segrete in Russia».

Si vanno quindi ad aggiungere altri due corpi al cimitero dello spazioporto, che purtroppo conta già più di 50 vittime in 40 anni. Nel 1973, nove persone erano morte per l'esplosione di un Cosmos-3M; nel 1980, 48 persone furono vittima dell'esplosione di un Vostok-2M con a bordo un satellite Tselina durante le operazioni di rifornimento; nel 2002, un Soyuz-U con a bordo il satellite europeo Foton-M1 fallì il decollo, uccidendo una persona.

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RIA Novosti. Vladimir Rodionov