Previsioni meteorologiche di un pianeta extrasolare

I ricercatori hanno unito le osservazioni condotte dai telescopi spaziali Spitzer e Kepler per creare la prima mappa meteorologico di un pianeta oltre i confini del nostro sistema solare, un bollente pianeta gioviano chiamato Kepler-7b.
Spitzer aveva già creato le mappe termiche di alcuni pianeti in orbita attorno ad altre stelle, ma mai si era riusciti a vedere perfino le nubi nell'atmosfera di un pianeta extrasolare. Le previsioni? Nubi in quota a occidente, mentre cieli sereni a oriente.

«Osservando questo pianeta con Spitzer e Kepler per più di tre anni, siamo stati in grado di produrre una mappa a risoluzione molto bassa di questo gigante pianeta gassoso», ha spiegato Brice-Olivier Demory del Massachusetts Institute Of Technology di Cambridge. «Non ci aspetteremmo di vedere oceani e continenti su un tipo simile di mondo, ma abbiamo rilevato una firma chiara e nitida di ciò che abbiamo interpretato essere nubi».
Kepler ha scoperto più di 3000 nuovi pianeti extrasolari, ma solo per 150 di essi ne è stata confermata l'esistenza e la natura planetaria. Secondo i ricercatori, però, più del 99% di quei tremila pianeti verrà confermato. Kepler-7b, come suggerisce il numero, è stato uno dei primi ad essere scoperti e confermati.
Kepler attualmente alla deriva nello spazio dopo un grave problema alle ruote di reazione, e probabilmente non si riprenderà più, ma i quattro anni di dati che ha raccolto continuano a rivelare nuovi pianeti e nuovi dettagli sui pianeti già conosciuti. I dati raccolti dal telescopio terranno impegnati i ricercatori per molti anni a venire. [Leggi: Ultime speranze per cercare di recuperare il telescopio Kepler]
Kepler aveva osservato un punto luminoso nell'emisfero occidentale, ma ci sono volute le osservazioni di Spitzer per confermare che si trattasse di nubi e non di calore.
L'occhio infrarosso di Spitzer ha inoltre misurato la temperatura superficiale del pianeta, che sembra aggirarsi tra i 1100 e i 1300 gradi Kelvin. Si tratta di una temperatura piuttosto bassa considerando che il pianeta rientra nella categoria dei cosiddetti Giovi-caldi, cioè pianeti della massa di Giove ma che hanno un'orbita simile, se non addirittura più ristretta, di Mercurio: Kepler-7b dista infatti solamente 0,06 unità astronomiche dalla sua stella. Evidentemente, la luce della stella viene riflessa dalle nubi in quota visibili a ovest.
«Kepler-7b riflette molta più luce rispetto alla maggior parte degli altri giganti gassosi che abbiamo scoperto, il che crediamo sia merito delle nubi nell'atmosfera superiore», spiega Thomas Barclay dell'Ames Research Center a Moffett Field, in California. «A differenza di quella sulla Terra, la distribuzione delle nubi su questo pianeta non sembra cambiare molto nel tempo – ha un clima incredibilmente stabile».
«Con Spitzer e Kepler assieme, abbiamo uno strumento a più lunghezze d'onda per dare una buona occhiata a pianeti che sono a trilioni di chilometri di distanza», spiega Paul Hertz, direttore dell'Astrophysics Division della NASA a Washington. «Siamo ora a un punto nella scienza degli esopianeti nella quale stiamo andando oltre il semplice rilevamento di esopianeti, e stiamo entrando nella scienza di capirli a fondo».

© immagine
NASA/JPL-Caltech/MIT
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