Osservata per la prima volta la luce proveniente da una super-Terra

© NASA/JPL-Caltech
Il telescopio spaziale americano Spitzer ha rilevato per la prima volta la luce proveniente da una "super–Terra", un esopianeta poco più grande del nostro. Nonostante il pianeta non è potenzialmente abitabile, la sua scoperta equivale al raggiungimento di un'importantissima pietra miliare nel campo dell'esobiologia, ossia la ricerca di forme di vita aliene.
E' una scoperta rivoluzionaria, perché fino ad ora i pianeti erano stati osservati solo grazie ad alcuni metodi come quello dei transiti (osservare cioè il loro transito davanti alla stella madre, che coincide dunque con un abbassamento della luminosità della stella) ma non erano mai stati osservati direttamente.
«Spitzer ci ha stupiti ancora una volta» ha commentato Bill Danchi, program scientist della missione alla sede della NASA di Washington. «La sonda sta studiando pionieristicamente le atmosfere di pianeti lontani e sta pavimentando la strada per il telescopio James Webb, che applicherà una simile tecnica su pianeti potenzialmente abitabili».
Si chiama 55 Cancri E ed è uno dei cinque esopianeti che orbitano attorno ad una stella posta a 41 anni luce da noi. E' stato scoperto nel 2004, e completa un'orbita attorno alla stella madre in sole 18 ore. 55 Cancri E è due volte più grande del nostro pianeta e otto volte più massiccio.
Spitzer ha misurato la luce infrarossa emessa dal pianeta stesso, confermando che si tratta di un corpo scuro, con temperature che nella faccia illuminata – che è sempre la stessa, come nel caso della nostra luna – raggiungono i 1730 gradi centigradi.
Questi dati confermano che 55 Cancri E è un pianeta molto particolare: sopra al nucleo roccioso vi è uno strato di acqua in uno stato "super–critico" (cioè sia liquida che gassosa), sormontato da una coperta di vapore.
«Potrebbe essere molto simile a Nettuno, se avvicinaste Nettuno verso il nostro Sole e guardaste la sua atmosfera bollire via» ha commentato Michaël Gillon dell'Université de Liège in Belgio. Gillon è l'autore, assieme a Brice–Olivier Demory del MIT, di un articolo apparso sull'Astrophysical Journal in cui i due documentano la scoperta.
Precedentemente, nel 2005, Spitzer aveva catturato – per la prima volta nella storia – la luce proveniente da un esopianeta, ma si trattava di un "semplice" pianeta di tipo Pegasi, ossia un gioviano caldo. 
Speriamo che questa scoperta getti le basi ad una campagna di ricerca scientifica degna di James Webb.
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