Una galassia in fiamme ripresa da Spitzer e Herschel

Large Magellanic Cloud galaxy in infrared light
La Grande Nube di Magellano vista da Herschel e Spitzer (© immagine ESA/NASA/JPL-Caltech/STScI)
Questa nuova e spettacolare immagine ritrae la Grande Nube di Magellano – una galassia-satellite della nostra Via Lattea – vista dai potentissimi occhi a raggi infrarossi dei telescopi Herschel e Spitzer. Questa galassia è visibile anche ad occhio nudo nel cielo notturno dell'emisfero australe, e in quest'immagine assomiglia ad una gigantesca esplosione cosmica. In realtà, gli occhi di questi due telescopi hanno catturato regioni dove la polvere interstellare abbonda. Da questa polvere emergono costantemente nuove protostelle, facendo di questa regione uno dei cosiddetti 'reparti di maternità stellare' o, più scientificamente, zone di formazione stellare. Inoltre, sulla sinistra dell'immagine è visibile la luminosissima Nebulosa Tarantola, o 30 Doradus.
Le regioni più fredde sono visibili in rosso e sono state osservate dallo Spectral and Photometric Imaging Receiver, uno strumento a bordo di Herschel che osserva la luce attorno alla lunghezza d'onda di 250 micron. Queste regioni sono caratterizzate da un tasso di 'natalità stellare' molto basso, e in alcuni casi addirittura pari a nulla. Per poter identificare regioni più prolifiche, dobbiamo spostarci verso le zone visibili in verde scuro, in basso e leggermente a sinistra rispetto al centro. Queste regioni sono anche caratterizzate da temperature più alte, come conseguenza della produzione di nuove stelle. Tali aree si sono potute osservare alle lunghezze d'onda comprese fra i 100 e i 160 micron. Ma se vogliamo identificare le regioni in assoluto più favorevoli alla produzione stellare, dobbiamo individuare i piccoli puntini blu visibili qua e là per l'immagine. Emettono radiazioni infrarosse comprese fra i 24 e i 70 micron, e sono state raccolte dal telescopio Spitzer.
Herschel è un progetto sviluppato in cooperazione fra l'ente spaziale europeo – l'ESA – e quello statunitense – la NASA. Questo telescopio di quasi tre tonnellate e mezzo è stato lanciato il 19 marzo 2009 dal centro spaziale dell'ESA ubicato a Kourou, nella Guyana Francese (America del Sud), dove recentemente è sorto anche un cosmodromo russo. Herschel è decollato a bordo di un razzo vettore Ariane 5 ECA, e da allora studia diversi profili del nostro universo. Innanzitutto, studia la formazione delle galassie, osservando le più antiche e confrontandole con le più vicine per osservarne l'evoluzione; studia anche la formazione delle stelle e l'interazione di questi processi con il mezzo interstellare; studia la composizione chimica dei corpi celesti che popolano il nostro sistema solare; infine, si occupa del rilevamento di molecole chimiche in giro per l'universo, osservandole grazie allo spettro delle stelle, galassie eccetera.
Small Magellanic Cloud galaxy
© immagine ESA/NASA/JPL-Caltech/STScI
Spitzer è decollato nel 2003 a bordo di un lanciatore Delta II 7920H ELV, e ha clamorosamente superato (quadruplicato, per la precisione) le stime sulla lunghezza della sua vita operativa. Questo telescopio da 800 milioni di dollari ha subito rivelato la sua incredibile potenza, e spesso è ritenuto l'unico vero rivale di Hubble, anche se stiamo parlando di due discipline dell'astronomia diverse: quella dell'astronomia ottica e quella dell'astronomia a infrarossi.
Nella seconda immagine, possiamo vedere la distribuzione incredibilmente irregolare di polvere interstellare nella Piccola Nube di Magellano, la 'compagna' della Grande Nube. Nell'immagine possiamo osservare una regione nota come l''ala' della galassia, visibile a sinistra, mentre a destra possiamo osservare una barra di intensa formazione stellare.
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