Le prime immagini di Vesta dalla nuova orbita di Dawn
Dieci giorni fa avevamo parlato di una piccola ma incredibilmente interessante 'missione' che è stata affidata a Dawn: planare verso la superficie di Vesta fino a raggiungere un'altitudine di soli 210 chilometri, corrispondenti alla Low Altitude Mapping Orbita (o LAMO, letteralmente 'orbita di mappatura a bassa altitudine'). Questo percorso, che la sonda seguirà per almeno le prossime 10 settimane, porterà Dawn a completare un'orbita completa attorno all'asteroide in sole 4.3 ore. Da questa straordinaria posizione privilegiata, la sonda ci sta regalando immagini mozzafiato della superficie di Vesta, costellata di crateri.
Le incredibili formazioni presenti su Vesta – scanalature, 'lineamenti', crateri, smottamenti, crolli, materiale espulso da colossali impatti avvenuti nel passato, affioramenti di roccia – hanno fatto pensare al team di ricercatori che gestisce Vesta, guidato da Chris Russell dell'Università della California a Los Angeles, che l'asteroide attorno alla quale la loro sonda sta lavorando assomigli di più ad un pianeta che agli altri asteroidi conosciuti.
Le incredibili formazioni presenti su Vesta – scanalature, 'lineamenti', crateri, smottamenti, crolli, materiale espulso da colossali impatti avvenuti nel passato, affioramenti di roccia – hanno fatto pensare al team di ricercatori che gestisce Vesta, guidato da Chris Russell dell'Università della California a Los Angeles, che l'asteroide attorno alla quale la loro sonda sta lavorando assomigli di più ad un pianeta che agli altri asteroidi conosciuti.
«Vesta è il più piccolo pianeta terrestre nel nostro Sistema Solare» Russell ha riferito in un'intervista a Ken Kremer, giornalista di divulgazione scientifica sul sito Universe Today. «Non abbiamo un buon gemello di Vesta da nessuna parte nel Sistema Solare».
Probabilmente, Vesta è uno di quei 'pianeti–mancati' che non sono riusciti a raccogliere abbastanza materiale dal disco protoplanetario (o circumstellare) che ha caratterizzato i primi capitoli della storia del nostro sistema planetario. Proprio per la sua longevità, gli scienziati pensano che potrebbe essere un ottimo soggetto da studiare per capire la storia del Sistema Solare.
Gli scienziati hanno scelto di abbassare l'orbita di Dawn per poter stabilire la quantità di alcuni elementi presenti sulla superficie del 'pianeta–mancato'. Per fare ciò, gli scienziati hanno a disposizione lo strumento americano Gamma–Ray and Neutron Detector, ossia 'rilevatore di raggi gamma e di neutroni'. Un altro importante obiettivo scientifico di questa nuove orbita è quello di misurare il suo campo gravitazionale per poter comprendere ulteriormente la struttura interna di Vesta.
Questa fotografia, che ricopre un'area uguale all'immagine precedente, mostra molti crateri 'sepolti' ubicati attorno alla zona equatoriale. Questa regione è caratterizzata da enormi quantità di materiale espulso dall'impatto che ha generato il cratere Reasilvia nel polo sud di Vesta. L'immagine è stata ottenuta ad un'altezza di soli 189 km (© immagine NASA/JPL-Caltech/UCLA/MPS/DLR/IDA)
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Dopo aver completato le 10 settimane che lo attendono nella bassa orbita, Dawn risalirà per mappare il polo nord di Vesta, sul quale abbiamo pochissime informazioni finora. Le operazioni nell'alta orbita termineranno nell'estate dell'anno prossimo, quando i propulsori a ioni della sonda si accenderanno nuovamente per raggiungere la loro nuova destinazione. Stiamo parlando di Cerere, il più grande asteroide conosciuto, che per la sua elevata luminosità fu scoperto molto tempo fa (nel 1801) da un astronomo italiano.
Speriamo che il viaggio di quest'intrepida sonda continui senza complicazioni, così potrà rivelarci ancora di più su questi mondi meravigliosamente misteriosi.
Le prime immagini di Vesta dalla nuova orbita di Dawn
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
23.12.11
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