La Russia guarda oltre Marte e studia un 'massiccio' ritorno sulla Luna

Il lander Lunokhod (a sinistra) e la capsula di rientro sulla Terra: sono i due protagonisti, assieme alla sonda Phobos–Grunt, della missione Luna–Grunt, che seguirà le due sonde del programma Luna–Glob
Forse è per distogliere l'attenzione dal recentissimo fallimento della missione marziana Phobos–Grunt, che ora si sta preparando a rientrare ed a impattare con la superficie terrestre. Oppure è, semplicemente, perché vuole dimostrare che questo fallimento non è poi così importante nel programma spaziale della Roscosmos, l'ente spaziale russo, e magari perché vuole mostrare agli Stati Uniti che è sempre la seconda potenza spaziale del mondo. O, magari, sente nostalgia del suolo lunare: ci è andata – con successo – ben 3 volte, ma l'ultima, la sonda Luna–24, operò nel lontano 1976. Magari le motivazioni non rientrano nemmeno in quelle elencate sopra, ma sta di fatto che l'unica cosa che possiamo affermare con certezza è che la Russia torna alla 'conquista' della Luna.
La prima missione si chiamerà Luna–Glob (ossia 'sfera lunare'), e decollerà fra il 2014 e il 2015. Luna–Glob sarà composta da due sonde, note come Glob 1 e Glob 2 (quest'ultima è nota anche come Luna–Resource, ossia 'risorsa lunare'). La missione porterà con sé quattro missili che saranno lanciati appena dopo l'inserimento nell'orbita lunare. Questi missili – che saranno 'made in Japan' – si schianteranno contro la superficie lunare e rileveranno l'attività sismica. Due di questi missili impatteranno vicino ai siti d'atterraggio delle missioni Apollo 11 e Apollo 12, dove sono già stati eseguiti dei test con dei sismografi dagli astronauti alla fine degli anni '60. I tecnici russi saranno così in grado di analizzare le variazioni nell'attività sismica della Luna in questi 40 anni e, con un po' di fortuna, riusciranno a ricostruire parte del periodo in cui è sorto il nostro unico satellite naturale.
Mentre Luna–Glob 1 partirà nel 2014/2015, Luna–Glob 2 decollerà tra il 2013 e il 2014. Sarà un progetto in cooperazione fra la Roscosmos e l'ente spaziale Indiano (ISRO) e potrà contare sia su un orbiter lunare che su un rover. Il rover sarà chiamato Chandrayaan–2 ed esplorerà uno dei Poli della Luna per circa un anno. Esso dovrà raccogliere preziose informazioni sul vento solare e sulla superficie lunare stessa.
La Roscosmos sta anche pensando di avviare, contemporaneamente con le due sonde Luna–Glob, un secondo programma spaziale lunare, noto come Luna–Grunt, una specie di sostituto della sonda Phobos–Grunt. Parte integrante del progetto potrebbe appunto diventare la sonda bloccata nell'orbita terrestre: la finestra di inserimento nel tragitto verso Marte e le sue lune si sta per chiudere, e se i tecnici riusciranno a ripristinare i contatti con la sonda, essa potrebbe essere dirottata sul nostro satellite naturale. Se ciò non dovesse accadere e la missione Phobos/Luna–Grunt fallisse, il programma Luna–Grunt non si fermerebbe: la Roscosmos sta infatti progettando altre due sonde. La prima – nota come Lunokhod – dovrebbe eventualmente decollare nel 2014 e sarà anch'essa fornita di un rover per studiare la regolite sulla superficie lunare, mentre il secondo lander sarà composto da un modulo di discesa e da una capsula contenente dei campioni di superficie che saranno riportati a terra. Questa capsula avrà una capienza cinque volte maggiore di quella di Phobos–Grunt (1 kg in confronto a soli 200 grammi).
Come al solito per quanto riguarda le missioni russe, la situazione è un po' confusa: diversi comunicati stampa hanno mischiato i nomi e, quando non ne hanno omesso alcuno, ne hanno anzi aggiunti altri. Comunque, anche se i veri progetti della Roscosmos dovessero essere anche solo leggermente diversi, una cosa è chiara: la Russia vuole tornare alla 'conquista' del nostro satellite avviando una massiccia campagna di esplorazione spaziale, che coinvolgerà la bellezza di almeno 5 sonde: Luna–Glob 1, Luna–Resource (o Luna–Glob 2) e i tre lander del progetto Luna–Grunt (fra cui anche la sonda incastrata nell'orbita terrestre, Phobos–Grunt). Mica male.
La Russia guarda oltre Marte e studia un 'massiccio' ritorno sulla Luna La Russia guarda oltre Marte e studia un 'massiccio' ritorno sulla Luna Reviewed by Pietro Capuozzo on 15.12.11 Rating: 5
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