L'11 settembre e la Nasa

Questa impressionante immagine di New York risale alla mattina
dell'11 Settembre (© NASA).
Sono passati 10 anni dai tragici attentati terroristici che hanno colpito Ground Zero, a New York, provocando oltre 3 mila vittime e decine di dispersi. Questo anniversario è una importantissima pietra miliare nella storia degli Stati Uniti d'America e non solo, ma è anche un momento per riflettere sugli ultimi dieci anni. Questo articolo cita alcuni ricordi dei membri della Nasa quando si consumava quella terribile tragedia, in onore delle tante, e troppe, persone morte quel giorno di dieci anni fa.

Quest'immagine del satellite Landsat 7 ritrae New York alle 11:30
del 12 Settembre (© USGS Landsat 7 team, at the EROS Data Center).
L'unico americano che non era sulla Terra quel giorno era il comandante della Expedition 3 Frank Culberston, che era a bordo della Stazione Spaziale Internazionale attorno a quei giorni. Subito dopo aver appreso la terribile notizie di quanto accaduto a New York alle 8:46 ora locale, l'astronauta americano iniziò a documentare accuratamente la tragedia dalla sua insolita visuale a 390 chilometri sopra la superficie terrestre. Le sue immagini testimoniano la gravità della attentato anche a svariate ore dalla tragedia. Dopo aver scattato decine di immagini incredibili di Ground Zero, Culberston ha anche raccolto i suoi pensieri in diverse lettere, alcune delle quali sono state pubblicate il giorno seguente. «Il mondo è cambiato, oggi. Tutto quello che facciamo o diciamo è molto minore paragonato alla gravità di quanto è accaduto oggi quando il nostro Paese è stato attaccato».
Frank Culberston
Dopo altre riflessioni, Culberston commentò: «è orribile vedere del fumo uscire dalle ferite del tuo paese da un punto di vista incredibile. La dicotomia di essere su una sonda studiata per migliore la vita sulla Terra e vedere la stessa vita venire distrutta da tali atti ostinati e terribili è un duro colpo all'anima, non importa chi sei». Per leggere il «diario» completo di Culberston, clicca qui.
Dopo la terribile tragedia, la Nasa inviò nella missione STS-108, che vedeva come protagonista l'orbiter Endeavour, quasi 6 mila bandiere (di dimensioni pari 10x15 cm) per onorare le vittime di New York, di Washington D.C. e della Pennsylvania. Alcuni studenti al Johnson Space Center ubicato a Houston, in Texas, assemblarono le bandiere statunitensi commemorative, che furono portate nello spazio e poi donate ai familiari delle vittime. La distribuzione iniziò il 14 giugno 2002, che in America corrisponde al Flag Day, ossia giorno della bandiera, che si festeggia dal 1916. La cerimonia di distribuzione della bandiere ebbe luogo all'American Museum of Natural History al Rose Center for Earth and Space a New York.
«La campagna "Bandiere per Eroi e Famiglie" ("Flags for Heroes and Families") è un modo per onorare e per mostrare il nostro supporto alle migliaia di uomini e donne coraggiosi che hanno disinteressatamente contribuito al sollievo e agli sforzi di guarigione» commentò l'allora amministratore della Nasa Dan Goldin. «Le bandiere americane sono un simbolo patriottico della nostra forza e solidarietà, e della determinazione di prevalere della nostra Nazione».
Gli astronauti Mark Kelly (sinistra) e Dan Tani mostrano le bandiere americane portate
nello spazio per commemorare le vittime. Le bandiere furono poi donate
alle famiglie dei morti (© NASA).
«La Nasa ha voluto trovare un tributo appropriato per le persone che hanno perso le loro vite nei tragici eventi dell'11 settembre» ha aggiunto Goldin. «Il programma spaziale americano ha una lunga storia di portare oggetti nello spazio per commemorare eventi storici, atti di coraggio e drammatici successi. "Bandiere per Eroi e Famiglie" è una estensione naturale di questo continuo progetto».
Questi contributi furono concretizzati con uno dei più noti simboli americani, quando alcune bandiere provenienti da Ground Zero furono cucite in modo da formare una gigantesca Bandiera Americana.
«Pochi giorni dopo il collasso del World Trade Center, questa bandiera era appesa ad un ponteggio nella 90 West Street, che era un palazzo direttamente a sud del WTC che è stato gravemente danneggiato quando la torre meridionale collassò» ha commentato Jeff Parness, direttore, fondatore e presidente della fondazione «New York Says Thank You», ossia «New York dice grazie».
Naturalmente, nessun tributo servirà mai a colmare il vuoto causato dall'uccisione di 3000 innocenti persone, ma è comunque doveroso ricordare e commemorare questi eroi a 10 anni di distanza dal terribile evento che mise in ginocchio il mondo intero.
L'11 settembre e la Nasa L'11 settembre e la Nasa Reviewed by Pietro Capuozzo on 9.9.11 Rating: 5
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