La prima tempesta solare ripresa dal Sole alla Terra

NASA/Goddard Space Flight Center/Scientific Visualization Studio

Per la prima volta nella storia, due sonde lontane da Terra hanno ripreso una tempesta solare inghiottire il nostro pianeta. Le immagini e il filmato, che sono stati divulgati ieri in una conferenza stampa della Nasa, l'ente spaziale americano, hanno galvanizzato scienziati ed eliologi, in quanto questa notizia mozzafiato potrebbe aprire una finestra su nuovi orizzonti nella meteorologia spaziale e nello studio della stella con cui viviamo.
«Il filmato mi ha fatto raggelare il sangue» commenta Craig DeForest del Southwest Researcher Institute ubicato a Boulder, in Colorado. «Mostra una CME ingrossarsi in un enorme muro di plasma e dopo schiantarsi contro un minuscolo pallino come la Terra, dove viviamo. Mi sono sentito molto piccolo». E, in effetti, il filmato che potete vedere (realizzato dalla Nasa e tradotto da Polluce Notizie TV, che potete guardare cliccando qui), fa davvero rabbrividire.

Le CME sono nubi di plasma solare pesanti miliardi di tonnellate, fomentate dalle stesse esplosioni che danno vita ai brillamenti solari. Quando incontrano il nostro piccolo pianeti, questi colossali eventi meteorologici possono dare vita a splendide aurore, dovute al contatto di particelle cariche come elettroni e protoni con una zona della magnetosfera terrestre nota come ionosfera. Ma, oltre a questi splendidi fenomeni ricercatissimi dai fotografi amatoriali e non, le CME – acronimo di Coronal Mass-Ejection, ossia espulsione di massa coronale – presentano un «lato oscuro» alquanto inquietante. Infatti possono danneggiare gravemente satelliti, radiocomunicazioni e centrali elettriche, causando lunghissimi black–out che mettono in ginocchio intere nazioni. Per questo seguire queste enormi nubi nel loro tragitto solo andata Sole–Terra è una parte importante della meteorologia spaziale.

«Abbiamo osservato delle CME prima, ma mai come questa» sono le parole di Lika Guhathakurta dell'équipe che controlla le due sonde gemelle STEREO, autrici delle osservazioni.

Per il momento, non possiamo fare altro che goderci questo splendido filmato.

Fonte: NASA.gov