Betelgeuse, il nostro secondo Sole dal 2012?
Betelgeuse è una delle stelle più famose e rinomate anche al di fuori della comunità scientifica, sia per le sue dimensioni che per la sua luminosità nel firmamento. E nel 2012, secondo quanto sostiene il fisico australiano Brad Carter, questo astro esploderà in una sfolgorante supernova che sarà nitidissima anche ad occhio nudo. L'ipotesi avanzata dallo scienziato dell'Università del Queensland è stata divulgata dal Daily Telegraph, prestigioso quotidiano anglosassone.
Betelgeuse è una supergigante rossa di classe spettrale Morgan-Keenan M1-2Iab. Le supergiganti rosse sono astri la cui evoluzione stellare è piuttosto avanzata, e sono caratterizzate da una situazione alquanto irrequieta e - a livello chimico e fisico - molto instabile. Le fasi di protostella e stella sono già trascorse, e si prospetta una fragorosa, sfolgorante e veemente esplosione: una supernova di tipo II. In questa deflagrazione, la stella perderà quasi l'85% della propria massa e si evolverà in una stella di neutroni.
Betelgeuse è una delle stelle che si possono più facilmente discernere nel cielo notturno, sia per la sua luminosità (la magnitudine media apparente è - 0,58, con Vega a - 0.00 e il Sole a - 26,8) che per il suo colore atipico (rosso intenso oppure arancione, a seconda dei fattori atmosferici e del punto di osservazione). E' ubicata nella costellazione Orione, il cacciatore, ed è la stella in alto a sinistra nell'asterismo della clessidra, poco sopra la famosa cintura di Orione. E' anche una delle tre stelle che compongono il Triangolo Invernale.
Una simulazione di come sembrerebbe Orione dopo l'esplosione di Betelgeuse |
Piero Benvenuti, professore di astrofisica all'Università di Padova e presidente dell'Istituto Nazionale di Astrofisica fino al 2007, asserisce: «che esploda come supernova è sicuro, ma sapere quando accadrà è una sciocchezza». In effetti, nell'evoluzione stellare si parla sempre di miliardi di anni, ma in realtà ogni stella esplode quando vuole in questo lasso di tempo. A parte questo, io personalmente tengo a fare una precisazione per coloro che non sono esperti in astronomia: la luce da Betelgeuse ha viaggiato per 640 anni prima di raggiungerci, e se oggi la vedessimo esplodere in realtà ciò sarebbe accaduto 640 anni fa.
«L'evento sarebbe visibile anche di giorno, ma sarebbe davvero difficile definirlo come “secondo Sole”» continua Benvenuti.
Saremo inondati da centinaia di fotoni con lunghezze d'onda discrepanti, come raggi infrarossi, raggi X, raggi ultravioletti e così via, che verranno però assorbiti dall'atmosfera che ci avviluppa. Betelgeuse espellerà anche un coacervo di neutrini e tutti gli elementi chimici che le sono rimasti, ma non ci raggiungeranno perché sono meno celeri della luce. Tra queste particelle non bisogna includere l'elio e l'idrogeno, i principali carburanti della stella, che saranno già finiti e proprio per questo avrà luogo una supernova.
Che Carter abbia voluto fomentare e aizzare l'angoscia per le profezie riguardanti nel 2012 non lo sappiamo, ma è molto probabile che non succederà nulla. E comunque, l'esplosione di Betelgeuse non arrecherebbe danni né alla razza umana né al nostra pianeta. Possiamo, quindi, stare tranquilli.
Betelgeuse, il nostro secondo Sole dal 2012?
Reviewed by Pietro Capuozzo
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24.1.11
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