Juno si arrende: rimarrà nell'orbita di cattura
La sonda americana Juno rimarrà nella sua orbita preliminare attorno a Giove fino alla fine della sua missione. Secondo il piano di volo iniziale, la sonda si sarebbe dovuta calare dalla sua orbita di cattura, con un periodo di 53 giorni, a un'orbita in media molto più bassa, con un periodo di soli 14 giorni. La manovra di riduzione del periodo era stata rimandata a tempo indeterminato in seguito ad una serie di guasti.
Juno si è inserita in orbita intorno al gigante gassoso il 4 Luglio 2016. La sonda avrebbe dovuto completare due orbite preliminari da 53 giorni l'una, per poi eseguire una manovra che l'avrebbe portata sulla sua prima orbita scientifica. Ad Ottobre, durante la pressurizzazione dei serbatoi, gli ingegneri avevano rilevato un comportamento anomalo in due delle valvole di sistema ad elio.
La decisione di lasciare Juno nella sua orbita attuale, secondo gli scienziati, non dovrebbe comportare una perdita di dati scientifici. La manovra di riduzione del periodo orbitale, infatti, avrebbe solamente abbassato l'apogiovio di Juno - il punto più alto della sua orbita - lasciando il perigiovio a circa 4100 chilometri di quota. Dato che quasi tutti gli esperimenti scientifici vengono eseguiti attorno al perigiovio, Juno dovrebbe comunque essere in grado di raggiungere tutti gli obiettivi della sua missione.
"Juno è in ottimo stato di salute, i suoi strumenti scientifici sono del tutto operativi, e i dati e le immagini che abbiamo ricevuto sono davvero straordinari," spiega Thomas Zurbuchen della NASA. "La decisione di rinunciare alla manovra è la scelta giusta e permetterà a Juno di proseguire le sue scoperte."
La sonda è attualmente impegnata nella sua quinta orbita intorno a Giove e toccherà il prossimo perigiovio il 27 Marzo.
"Abbiamo valutato molteplici scenari per portare Juno su un'orbita più bassa, ma c'era il rischio che un'altra manovra potesse risultare in un'orbita più pericolosa," spiega Rick Nybakken della NASA. "Alla fine, la manovra rappresenta solo un rischio per il raggiungimento degli obiettivi scientifici di Juno."
Rimanendo nella sua orbita attuale, Juno potrà esplorare le propaggini della magnetosfera gioviana - una regione che è inaccessibile da orbite più basse.
"Un altro vantaggio di rimanere su un'orbia più ampia sarà che trascorreremo meno tempo nelle intense fasce di radiazione che avvolgono Giove," spiega Scott Bolton, a capo della missione. "Le radiazioni sono il fattore più importante nel pianificare la missione di Juno."
Juno rimarrà operativa fino al Luglio 2018, per un totale di 12 orbite scientifiche, con la possibilità di un'estensione di missione.
Juno si arrende: rimarrà nell'orbita di cattura
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
17.2.17
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