La NASA salva InSight, lancio nel 2018: arriva l'ufficialità

La NASA ha ufficializzato la decisione di rimandare al 2018 il lancio della missione InSight alla volta di Marte. La sonda aveva mancato la sua finestra di lancio a Marzo di quest'anno in seguito alla scoperta di una perdita all'interno di uno dei suoi strumenti, il sismometro francese SEIS.

La nuova finestra di lancio di InSight si aprirà il 5 Maggio 2018, con un atterraggio su Marte previsto per il 26 Novembre dello stesso anno.

"I nostri esploratori robotici, tra cui InSight, stanno spianando la strada verso il nostro ambizioso obiettivo di spedire umani sul Pianeta Rosso," spiega Geoff Yoder della NASA. "È gratificante che si sia deciso di portare avanti questa missione per comprendere le origini di Marte e di tutti i pianeti rocciosi, inclusa la Terra."

Lo strumento SEIS è costituito da tre sensori in grado di misurare movimenti nel suolo fino a metà del raggio di un atomo di idrogeno. Lo strumento è di fabbricazione francese. Il centro JPL della NASA si occuperà di riprogettare, ricostruire e riqualificare il sensore guasto e i suoi sistemi elettronici, mentre l'agenzia spaziale francese, la CNES, si occuperà del completamento dello strumento e del suo assemblaggio a bordo di InSight.

Il budget della missione era di 675 milioni di dollari. Il costo di riprogettare SEIS e immagazzinare InSight per due anni è di circa 153.8 milioni. Secondo quanto si legge nel comunicato stampa diffuso dalla NASA, i costi del ritardo non avranno impatti sulle missioni attuali, ma potrebbero ridurre le future missioni che saranno approvate da qui all'anno fiscale 2020.

"Siamo giunti alla conclusione che riprogrammare la missione di InSight con un lancio nel 2018 è il miglior approccio per completare i nostri obiettivi scientifici," ha commentato Jim Green, direttore della divisione di scienze planetarie della NASA.

"La conferma ufficiale del nuovo piano di lancio di InSight è un'ottima notizia e un'opportunità senza precedenti per imparare di più sulla struttura interna del pianeta nano," spiega Jean-Yves Le Gall, presidente della CNES.