Kepler scopre in un colpo solo 11 nuovi sistemi planetari per un totale di ben 26 nuovi esopianeti

Il telescopio americano Kepler – il 'cacciatore di esopianeti' – ha appena scoperto 11 nuovi sistemi planetari che, in totale, aggiungono ben 26 esopianeti ad una lista già molto lunga. Questo entusiasmante 'pacchetto di scoperte' ha quasi raddoppiato i pianeti confermati individuati da Kepler, mentre ha triplicato il numero di stelle che possiedono sistemi planetari multipli. Questi sistemi ci aiuteranno a svelare i primi capitoli della storia del nostro sistema solare, su cui ancora oggi si discute.
I 26 esopianeti hanno dimensioni comprese fra gli 1,5 raggi terrestri e svariate volte le dimensioni di Giove, il gigante gassoso ubicato nel sistema solare esterno. Anche i periodi orbitali variano da pianeta a pianeta, e sono comprese fra i sei e i 143 giorni. Purtroppo, i ricercatori non sono ancora stati in grado di capire la composizione superficiale e atmosferica degli esopianeti, ma con osservazioni più approfondite sveleremo i misteri di questi mondi lontani.
«Senza considerare la missione Kepler, conoscevamo forse 500 esopianeti nell'intero cielo» ha commentato Doug Hudgins, program scientist di Kepler. «Ora, in soli due anni di osservazioni concentrate in un'area di cielo non molto più grande del vostro pugno, Kepler ha scoperto più di 60 pianeti e più di 2300 candidati. Questo ci dice che la nostra galassia è piena di pianeti di tutte le dimensioni ed orbite».
La lista aggiornata degli esopianeti scoperti da Kepler finora. A sinistra, in azzurro, sono visibili i pianeti del nostro sistema solare (© immagine NASA Ames/Jason Steffen, Fermilab Center for Particle Astrophysics)
Kepler analizza la luminosità di centinaia di migliaia di stelle concentrate nel suo campo visivo, limitato alle costellazioni del Cigno e della Lira. Quando rileva delle diminuzioni nella luminosità di una stella, gli astronomi iniziano a sospettare che un corpo celeste – come un pianeta – vi abbia appena transitato davanti, oscurandone parte del disco luminoso e quindi bloccando una percentuale variabile della luce emessa. Dopo tre di questi transiti, il pianeta candidato viene confermato, anche se generalmente vengono prima effettuate diverse osservazioni con altri osservatorii, sia spaziali sia terrestri.
«Confermare che la piccola diminuzione nella luminosità di una stella è dovuta ad un pianeta richiede osservazioni aggiuntive e lunghe analisi. Noi abbiamo confermato questi pianeti con nuove tecniche che hanno drammaticamente accelerato la scoperta» ha commentato Eric Ford, professore di astronomia all'Università della Florida e co–autore di un articolo sulla scoperta dei sistemi planetari Kepler–23 e Kepler–24.
Quest'illustrazione mette a confronto i 16 sistemi planetari multipli scoperti da Kepler nei suoi primi due anni di osservazioni (© immagine NASA Ames/Dan Fabrycky, University of California, Santa Cruz)
La presenza di più pianeti in un singolo sistema origina accelerazioni e decelerazioni dei pianeti stessi mentre percorrono la loro orbita attorno alla stella madre. Ciò causa quelle che sono note come Transit Timing Variations – o TTV, ossia 'variazioni della durata del transito'.
«Determinando precisamente quando ogni pianeta transita davanti alla propria stella, Kepler ha rilevato le forze gravitazionali esercitate dai diversi pianeti, concludendo il caso di dieci nuovi sistemi planetari» ha commentato Dan Fabrycky dell'Università della California a Santa Cruz e co–autore dell'articolo riguardante la scoperta di Kepler–29, 30, 31 e 32.
Cinque dei sistemi planetari appena scoperti possiedono un'interessante fattore che li accomuna: quando il pianeta esterno completa un'orbita, quello interno ne ha completate due. Stiamo parlando dei sistemi Kepler–25, 27, 30, 31 e 33. Altri quattro –  Kepler–23, 24, 28 e 32 – possiedono la stessa anomalia, ma a livelli meno evidenti: quando il pianeta esterno completa due orbite, quello interno ne completa tre. Molti di questi sistemi però non possiedono solamente due esopianeti: Kepler–33, ad esempio, ne possiede ben cinque. Anche gli altri non sono da meno: Kepler–23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 31 e 32 ne possiedono due, mentre Kepler–30 ne possiede tre, di cui uno è il più massiccio mai scoperto dal cacciatore di esopianeti. 

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Kepler scopre in un colpo solo 11 nuovi sistemi planetari per un totale di ben 26 nuovi esopianeti Kepler scopre in un colpo solo 11 nuovi sistemi planetari per un totale di ben 26 nuovi esopianeti Reviewed by Pietro Capuozzo on 27.1.12 Rating: 5
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