L'irrequieta atmosfera marziana colpisce ancora

La presenza di acqua (e quindi di vita) su Marte è da sempre un dibattito aperto, sebbene le possibilità che questa ipotesi sia realtà si stanno continuamente assottigliando. Secondo molti scienziati, essa cʼera in passato, ma quando Marte perse buona parte della sua atmosfera a causa del suo debole campo gravitazionale, lʼacqua evaporò a ritmo vertiginoso, scomparendo definitivamente nel giro di qualche milione di anni. Comunque, non è detto che non ci sia acqua sotterranea sul Pianeta Rosso, come potrebbe essercene sulla Luna. Ma se anche ci fosse, la sua stabilità sarebbe gravemente influenzata da un perpetuo cambiamento dellʼatmosfera marziana che la sonda MRO ha appena scoperto.
Lʼamericano Mars Reconnaissance Orbiter è riuscito a discernere una calotta di anidride carbonica ghiacciata nel Polo Sud. Gli scienziati del Jet Propulsion Lab ubicato a Pasadena, in California, sospettano che, quando lʼinclinazione assiale del pianeta raggiunge il suo massimo, vaste quantità di CO2 vengano rilasciate nellʼatmosfera e, così facendo, la ingrossino drasticamente. I risultati delle ricerche sono stati pubblicati sullʼultima edizione dI Science.

Il nuovo deposito ha un volume pari ad approssimativamente 12 mila chilometri cubici. Questo deposito ospita lʼ80% circa dellʼanidride carbonica su tutto il pianeta e, secondo molti indizi, la sublimazione del ghiaccio sta aumentando e quindi la calotta sta immettendo sempre più anidride carbonica di anno in anno. Lʼatmosfera marziana è composta per il 95% da questo gas, una percentuale enorme rispetto a quella terrestre, molto più esigua: appena lo 0,04%.
«Sapevamo già che cʼera una piccola e perenne calotta di anidride carbonica, ma questo deposito sepolto ne contiene circa 30 volte in più rispetto a quanto avevamo stimato antecedentemente» ammette Roger Phillips del Southwest Research Institute a Boulder, in Colorado. Phillips collabora alla gestione del Shallow Radar Instrument abbarbicato al corpo metallico di MRO, ed è inoltre lʼautore principale dellʼinchiesta comparsa su Science.
«Abbiamo identificato che il deposito è [fatto] di anidride carbonica perché i segnali del radar corrispondevano molto di più alle lunghezze dʼonda delle radiazioni dellʼanidride carbonica ghiacciata che a quelle dellʼacqua ghiacciata» ha spiegato Roberto Seu dellʼUniversità della Sapienza di Roma, il quale ha brandito le redini dellʼéquipe che gestisce il Shallow Radar Instrument ed è co-autore dellʼarticolo, assieme a Phillips. «Includendo il deposito, lʼanidride carbonica in questo momento è metà gassosa e metà ghiacciata, ma in altri momenti può essere quasi tutta ghiacciata o quasi tutta gassosa» ha sottolineato Phillips.

Questi incrementi nella massa dellʼatmosfera marziana possono aumentare la forza dei venti, rendendo quindi più potenti e longeve le tempeste sabbiose sul Pianeta Rosso, oltre ad influenzare la stabilità dellʼacqua – se esiste –, come abbiamo detto in precedenza.
Ma, a questo punto, qualche scienziato si è tartassato su unʼinteressante domanda: se cʼè più anidride carbonica, potrebbe venirsi a creare un effetto serra come sulla Terra e dare vita quindi a condizioni termiche più favorevoli allʼinsediamento di esseri viventi? La risposta, al contrario, è assai più breve: no. Il motivo? La “potenza” di refrigerazione delle calotte polari marziane supera di gran lunga quella dellʼeffetto serra, e quindi le temperature non aumenterebbero, anzi.
Per il momento, dunque, ancora niente vita.
L'irrequieta atmosfera marziana colpisce ancora L'irrequieta atmosfera marziana colpisce ancora Reviewed by Pietro Capuozzo on 23.4.11 Rating: 5
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