L'incredibilmente assurdo articolo del Financial Times sulla più grande tempesta solare degli ultimi 4 anni
Secondo un articolo divulgato sul sito internet del quotidiano inglese «Financial Times», alcuni recenti brillamenti solari potrebbe arrecare, nella prossima settimana, numerosissimi danni sul nostro pianeta, per un totale di ben 2 bilioni (due mila miliardi, per intenderci) di dollari americani. Saremo dunque investiti da una tempesta geomagnetica senza precedenti come ha vaticinato il Financial? Eppure la notizia sembra essere sfuggita alle precipue agenzie spaziali.
Per la sonda SOHO, che in 15 anni ha scoperto oltre 2000 comete, il 14 Febbraio è stato un giorno come gli altri. E anche per i radiotelescopi ubicati in California, a Madrid e Canberra, che ricevono le informazioni inviate da SOHO, non è stato un giorno alquanto memorabile. E neppure la sonda SDO ha registrato atipici cambiamenti nell'atmosfera del Sole. Eppure il quotidiano economico inglese Financial Times, senza citare alcun telescopio, afferma che il giorno di San Valentino si è avuta la tempesta solare più potente degli ultimi quattro anni. Con effetti che sulla Terra sarebbero paragonabili ad un uragano Katrina su scala mondiale, secondo quanto afferma l'autore dell'articolo.
Per la sonda SOHO, che in 15 anni ha scoperto oltre 2000 comete, il 14 Febbraio è stato un giorno come gli altri. E anche per i radiotelescopi ubicati in California, a Madrid e Canberra, che ricevono le informazioni inviate da SOHO, non è stato un giorno alquanto memorabile. E neppure la sonda SDO ha registrato atipici cambiamenti nell'atmosfera del Sole. Eppure il quotidiano economico inglese Financial Times, senza citare alcun telescopio, afferma che il giorno di San Valentino si è avuta la tempesta solare più potente degli ultimi quattro anni. Con effetti che sulla Terra sarebbero paragonabili ad un uragano Katrina su scala mondiale, secondo quanto afferma l'autore dell'articolo.
«Il sole sta uscendo da un periodo di calma, e la nostra vulnerabilità sta crescendo dall'ultimo picco solare (s'intende la tempesta solare del 2000)» afferma Sir John Beddington, uno dei più autorevoli scienziati inglesi. Ma nessuna sua citazione presente nell'articolo si riferisce ad una tempesta solare avvenuta attorno al 14 febbraio. L'articolo prosegue con un'incoerente frase di Jane Lubchenco a favore di Beddington, che riguarda sì le tempeste solari, ma non quella specifica in questione. Dopo ciò, finalmente leggiamo una meticolosa ma comunque scarna spiegazione scientifica: l'autore glossa che una tempesta solare inizia quando dei gas bollenti all'interno del Sole acquisiscono velocità supersoniche e si dirigono verso la superficie. L'autore (tale Clive Cookson) aggiunge poi che dopo 20-30 ore alcune particelle elettricamente cariche raggiungono l'atmosfera terrestre, causando una «distruzione elettromagnetica». Oltre all'evidente enfatizzazione che ho riportato tra virgolette, spiegazione buona e sintetica, com'è giusto che sia in un articolo destinato ad un pubblico non necessariamente esperto.
Poi arriva la fatidica precisazione: la tempesta solare in questione potrebbe (sottolineo «potrebbe») essere la più potente dal 2007, ma è relativamente poco importante in termini storici. Sempre secondo l'enigmatica dottoressa Lubchenco, la tempesta solare avrebbe causato alcuni disturbi nelle radio comunicazioni. Ma allora si tratta di danni molto innocui e già avvenuti, sebbene nell'articolo si dice esplicitamente che «si registreranno 2 bilioni di dollari di danni nella prossima settimana». Oppure potrebbe non essere ancora finita, azzarderebbe qualcuno. Ma il corrispondente di Washington non ci fornisce ulteriori informazioni.
Cookson, l'autore dell'articolo, parla di poi di come alcune tempeste estreme possano bloccare le comunicazioni satellitari e causare lunghi black-out, come quella del Quebec (con un'aurora boreale che fu vista perfino ai Caraibi). Ma non si dice da nessuna parte che questa sarà (oppure è stata, non si capisce) una tempesta estrema. O meglio, si dice all'inizio, ma adesso le parole della Lubchenco sembrano dimostrare l'esatto contrario.
Seguono le parole di tale Tom Bogdan, che in fin dei conti dicono solo che i «meteorologici dello spazio» non si aspettano una tempesta potente in questi giorni, ma qualcosa potrebbe avvenire. E poi un paragone (che secondo me poteva benissimo essere evitato) con la tempesta solare-record del 1859, che danneggiò molto gravemente la rete di telegrafi. Cookson ora sostiene che questa tempesta sarà come quella del 1859. E cita nuovamente la fatidica cifra di 2 bilioni di dollari di danni, sebbene in precedenza avesse esplicitamente affermato l'innocuità della tempesta attraverso le parole degli scienziati.
Sarà vero? L'arcano rimane, anche se l'analisi dell'articolo sembra essere a sfavore della sua veridicità. Comunque, speriamo bene.
L'incredibilmente assurdo articolo del Financial Times sulla più grande tempesta solare degli ultimi 4 anni
Reviewed by Pietro Capuozzo
on
21.2.11
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