Cassini spia il punto più alto su Titano
Usando il potente radar della sonda americana Cassini, gli scienziati sono riusciti a identificare il punto più alto sulla superficie di Titano, luna di Saturno. Il monte raggiunge i 3337 metri di altitudine e fa parte della catena dei Mithrim Montes, nella regione equatoriale della luna.
Le montagne mappate finora. Credits: NASA/JPL-Caltech/University of Arizona/USGS |
La scoperta è stata resa possibile dalla risoluzione del radar di Cassini, che è in grado di penetrare attraverso la densa atmosfera che avvolge questo mondo alieno e rivelare la superficie in dettaglio. Secondo gli astronomi, quasi tutte le vette oltre i tremila metri di quota sono situate lungo la regione equatoriale. Dopo i Mithrim Montes, i rilievi più elevati sono quelli della regione Xanadu e quelli delle dorsali situate in prossimità del sito d'atterraggio della sonda europea Huygens.
Gli scienziati erano partiti con l'intenzione di identificare zone attive nella crosta di Titano, ovvero regioni in cui, nel recente passato, la dinamica interna ha plasmato i paesaggi della luna in montagne, fratture e altre strutture geologiche.
"In quanto esploratori, siamo motivati a trovare i posti più alti o profondi, in parte perché è emozionante," spiega Jani Radebaugh della Brigham Young University. "Ma gli estremi di Titano ci possono anche dire importanti cose sulle forze che hanno influenzato la loro evoluzione."
I rilievi terrestri sono perlopiù dovuti ad innalzamenti della crosta terrestre operati da forze di varia natura. Le catene dell'Himalaya e delle Ande sono esempi di forze interne ancora oggi all'opera a contrastare le forze di erosione che hanno invece divorato altre catene montuose, tra cui gli Appalachi.
Gli occhi robotici di Cassini hanno rivelato che anche Titano vanta precipitazioni, fiumi e venti - i principali responsabili delle forze di erosione qui sulla Terra. Gli scienziati, però, sospettano che su Titano, dieci volte più distante della Terra dal Sole, questi processi siano molto più lenti, a causa della minore energia solare disponibile.
La crosta ghiacciata di Titano galleggia al di sopra di un oceano liquido che si comporta in maniera simile al mantello superiore della Terra - uno strato di roccia calda e ad alta pressione che fluisce e si deforma con il passare del tempo. Dopo periodi di attività geologica, questi strati permettono alla crosta di rilassarsi. Inoltre, lo strato di acqua allo stato solido nascosto nelle profondità di Titano è probabilmente più malleabile degli strati rocciosi che si celano all'interno della Terra. Per questi motivi, gli scienziati avevano previsto che il punto più alto di Titano non sarebbe stato paragonabile alle altitudini raggiunte qui sulla Terra. Tuttavia, tremila metri sono tanti per un mondo così piccolo: il prossimo passo, ora, sarà identificare quali processi possano aver portato alla formazione di rilievi così importanti.
"Esaminare la topografia di Titano a livello globale è molto importante," conclude Radebaugh, "in quanto ci può raccontare molto sulle forze in azione sulla superficie e al di sotto di essa."
Photo Credits: NASA/JPL-Caltech/ASI
Cassini spia il punto più alto su Titano
Reviewed by Pietro Capuozzo
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25.3.16
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