Dalla gelida e buia periferia del sistema solare, la sonda americana New Horizons ha trasmesso nuove fotografie di Plutone, rivelando ancora una volta dettagli topografici mai osservati prima. Una delle nuove immagini, in particolare, ritrae una regione conosciuta come Tartarus Dorsa (anche se il nome deve ancora essere approvato dall'Unione Astronomica Internazionale) che appare a ridosso del terminatore, la linea che divide il giorno dalla notte. L'immagine rivela la presenza di stupefacenti e inspiegabili creste lineari allineate tra di loro.
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Un ritratto di 8000 pixel di Plutone. |
"È un paesaggio unico e strano che si estende per centinaia di chilometri," spiega William McKinnon della Washington University. "Assomiglia di più alla corteccia di un alberto o alle squame di un drago che a qualcosa di geologico. Questo paesaggio richiederà davvero molto tempo per poter essere compreso; forse è dovuto a una qualche combinazione di forze tettoniche interne e di sublimazione dei ghiacci alimentata dalla debole luce solare." Ma il terreno, ribattezzato "snakeskin", cioè "pelle di serpente", è solo una delle tante sorprese contenute nel nuovo pacchetto di dati trasmesso da New Horizons a inizio settimana.
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Una mappa parziale a colori esagerati di Plutone. Credits: NASA/JHUAPL/SWRI |
Utilizzando le numerose immagini ricevute finora, sia pancromatiche che a colori, gli scienziati sono riusciti a costruire un nuovo panorama parziale a colori esagerati della superficie di Plutone, con sfumature e colorazioni straordinarie. "Abbiamo usato il canale infrarosso di MVIC [un apparato dello strumento Ralph] per estendere la nostra visuale spettrale di Plutone," spiega John Spencer del Southwest Research Institute. "I colori della superficie di Plutone sono stati esagerati per rivelare i più fini dettagli in un arcobaleno di blu pallidi, gialli, aranci e profondi rossi. Molte regioni presentano colorazioni uniche, che ci raccontano di una storia geologica e climatologica meravigliosamente complessa che abbiamo appena iniziato a decodificare."
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Una fascia di 530 chilometri della superficie di Plutone ripresa a una straordinaria risoluzione di 250 metri per pixel. |
Nuove immagini scattate dall'altro occhio robotico di New Horizons, la fotocamera LORRI, rivelano dettagli altrettanto straordinari. Le foto - che, con una risoluzione di 250 metri per pixel, sono di gran lunga le più dettagliate finora ricevute - mostrano laghi glaciali in contrazione, montagne fratturate di acqua ghiacciata e quelli che gli scienziati ritengono essere campi di dune.
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Un dettaglio di 120 per 120 chilometri ricavato dall'immagine precedente. |
Oltre a questi spettacolari ritratti, New Horizons ci ha inviato anche una mappa parziale della distribuzione del metano attraverso la superficie di questo mondo così straordinariamente vario e dinamico. I dati rivelano un sorprendente contrasto: Sputnik Planum, la giovanissima pianura glaciale che costituisce il lobo sinistro di Tombaugh Regio, è notevolmente ricca in metano, mentre la banda scura e antica che avvolge parte dell'equatore nota come Cthulhu Regio sembra esserne quasi del tutto priva. Lo stesso vale per le montagne a ridosso delle propaggini occidentali di Spuntik Planum. In generale, pare che il metano sia più diffuso sulle regioni più chiare - pianure glaciali e bordi di crateri. Ciò che resta da capire è quale sia la relazione tra luminosità e metano, cioè se le regioni risultino luminose come conseguenza dell'abbondanza di metano oppure se, al contrario, è la luminosità delle regioni a favorire l'addensamento di metano.
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Una mappa delle concentrazioni di metano sulla superficie di Plutone. |
"È il classico problema della gallina e dell'uovo," spiega Will Grundy del Lowell Observatory. "Non siamo sicuri di quale sia la loro origine, ma New Horizons ci permetterà di realizzare dettagliatissime mappe della composizione della superficie che saranno cruciali per capire come l'enigmatico Plutone funziona."
"Con queste immagini e mappe fresche fresche, abbiamo girato pagina nello studio di Plutone e iniziato a rivelare il pianeta [nano] ad alta risoluzione," conclude Alan Stern, responsabile della missione. "Mi avrebbe fatto piacere che Clyde Tombaugh, lo scopritore di Plutone, fosse qui oggi."
Già le immagini inviate nei primissimi giorni post-flyby avevano rivelato paesaggi straordinari e completamente diversi da ciò che ci aspettavamo: montagne di acqua ghiacciata fino a 3500 metri di quota, ghiacci di azoto in movimento, gelide pianure di metano, monossido di carbonio e azoto, un'atmosfera più vasta e definita ma anche più rarefatta di quanto previsto, un'estesa coda di plasma, campi di dune e molto altro ancora.
Per un'analisi dettagliata di tutte le scoperte effettuate finora, vi segnaliamo un nostro articolo di 13 pagine sul numero di Settembre (n. 195) della rivista Coelum Astronomia (
disponibile anche in versione digitale cliccando qui). Inoltre, a breve pubblicheremo qui sul nostro sito un'intervista a due scienziati planetari riguardo Plutone e i dati trasmessi da New Horizons.