Equipaggio in fuga, sfiorata tragedia sulla ISS

La nube di detriti spaziali che avvolge la Terra si è più volte rivelata pericolosa per la ISS – l'ultima volta che un satellite l'ha sfiorata risale appena a Gennaio. E proprio ieri, un vecchio satellite russo Cosmos 2251 ha minacciato la nostra preziosissima Stazione e i suoi sei abitanti, costringendoli a fuggire in ritirata.
«I sei membri dell'equipaggio sono nella loro capsula Soyuz e chiuderanno gli sportelloni per isolarsi dalla ISS, finché i detriti non saranno passati» ha informato la NASA, l'ente spaziale americano, sul social network Twitter. 

I sei cosmonauti – tre russi, due statunitensi e un olandese – sono stati svegliati dal Centro di Controllo Missione, e sono stati prontamente informati che un detrito spaziale era in rotta di collisione con la ISS. Si tratta dei frammenti prodotti dallo scontro avvenuto nel febbraio 2009 tra un satellite russo Cosmos 2251 lanciato nel 1993 e un satellite di telecomunicazioni americano Iridium–33. Un impatto con un simile detrito avrebbe potuto causare la morte di tutto l'equipaggio (oltre alla distruzione totale del nostro gioiellino in orbita), ma per fortuna il frammento è passato 23 chilometri sotto la ISS.

«Questa è la terza volta che un equipaggio deve ripararsi nella capsula Soyuz poiché si prevede che alcuni frammenti possano passare vicino alla ISS» ha informato la NASA in un altro tweet. Poco dopo, l'ente spaziale americano ha tranquillizzato tutti: «I detriti sono passati di fronte alla ISS, e i membri dell'equipaggio stanno uscendo dalla loro capsula Soyuz per ritornare ai loro compiti quotidiani».

Se anche i detriti avessero impattato con la ISS, la capsula Soyuz è studiata anche per riportare i cosmonauti a terra in caso di emergenze come questa. «La capsula Soyuz trasporta l'equipaggio sulla Terra, sia per una fine 'normale' della missione, sia come 'capsula di salvataggio'» ha continuato la NASA, rispondendo alle moltissime domande che hanno bombardato la pagina di Twitter dell'agenzia spaziale statunitense.

Normalmente, la NASA riesce a prepararsi in anticipo e a svolgere le normali manovre necessarie per schivare i frammenti. «Questa volta, non abbiamo avuto abbastanza tempo per preparare una manovra di schivamento dei frammenti, che mettiamo in atto normalmente» ha risposto la NASA.

«La minaccia è ormai passata» ha commentato un responsabile del Centro di Controllo Missione russo ai microfoni dell'agenzia stampa Interfax. «Gli astronauti possono continuare la loro missione».